L’appello degli europeisti per l’Ucraina: “Non ci salverà nessuno, se non noi stessi”
Al Parco della Resistenza di Cuneo anche il segretario dem Mauro Calderoni. Manassero annuncia l’adesione alla manifestazione dei sindaci del 15 marzo“Stasera, prima ancora che ucraini, siamo tutti europei”. Risuona davanti al monumento alla resistenza di Cuneo la voce della rappresentante della comunità ucraina, in apertura della manifestazione voluta da partiti e associazioni in favore dell’Unione Europea e dell’Ucraina. L’eco del clamoroso strappo tra Zelensky e Trump nella sala ovale della Casa Bianca è palpabile: “Questa volta non ci salverà nessuno, se non noi stessi” avverte l’oratrice, al termine di una “lettera aperta” nella quale si appella all’Ue perché ritrovi “il coraggio che hai avuto all’inizio della tua straordinaria storia” e spieghi ai suoi cittadini “i prezzi da pagare per evitare i rischi che corrono e dai quali è tuo dovere proteggerli”.
In piazza, questa volta, c’è il Partito Democratico, insieme ad Azione, Italia Viva, Più Europa, Radicali Italiani, Drin Drin, F.I.A.P, Orizzonti Liberali e Renew Europe Piemonte: circa 200 persone, secondo gli organizzatori. “La comunità democratica della provincia di Cuneo partecipa con convinzione” dice il segretario provinciale dem Mauro Calderoni, dopo le polemiche per l’assenza del Pd dal presidio della settimana scorsa: “Crediamo sia fondamentale lavorare per una pace, ma una pace che sia giusta: una pace giusta non può essere imposta, non si può confondere l’aggredito con l’aggressione. Oggi che il cosiddetto leader del mondo libero ha scelto di non schierarsi per una pace giusta, ha scelto di non schierarsi con l’aggredito di fronte all’aggressore, c’è maggior bisogno di un’unità europea che fatichiamo ancora a vedere”.
L’appello è all’“unica grande manifestazione unitaria” che dovrebbe tenersi a Roma, il 15 marzo, con i sindaci pro-Ue. Ci sarà Patrizia Manassero, che ha portato il suo saluto con un messaggio letto dall’assessore Sara Tomatis: “Il destino dell’Ucraina ci sta a cuore perché pensiamo abbia tutto il diritto di poter vivere in pace all’interno dei suoi confini. Un diritto che hanno tutti i Paesi e tutti i popoli, e troppi sono i conflitti in essere oggi, tra tutti ricordiamo la fragile tregua sul territorio tra Israele e Palestina e il dramma di Gaza”.
“Qui a Cuneo, - ricorda la prima cittadina - lo scorso fine settimana, abbiamo illuminato la torre civica con i colori della bandiera ucraina, il giallo e blu, in occasione del terzo anniversario dell’attacco. Sono stati tre anni di grande impegno ad accogliere e sostenere i profughi in fuga dalla guerra, soprattutto donne e bambini e continueremo a dare sostegno alle persone che sono rimaste a Cuneo”.
Redazione
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