L’appello di un gruppo di giovani peveragnesi: ‘Un errore ammainare la bandiera dell’Ue sul municipio’
La lettera arriva in risposta alla decisione dell’amministrazione di lasciare a mezz’asta il vessillo: ‘L’Europa non diventi il capro espiatorio dell’emergenza’Una settimana fa aveva fatto discutere la decisione dell’amministrazione comunale di Peveragno di lasciare ammainata, sulla facciata del municipio, la bandiera azzurra stellata dell’Unione Europea.
Un gesto, quello della giunta guidata da Paolo Renaudi, che seguiva di poco la protesta adottata tra gli altri dal sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi. Se nella località della valle Vermenagna si è scelto di rimuovere dalla facciata del Comune il vessillo dell’Ue, a Peveragno si è optato invece per un’altra forma di dissenso: la bandiera rimane, ma a mezz’asta.
Si tratta in primo luogo, ha precisato l’amministrazione con un post su Facebook, di un’espressione di solidarietà atta a “testimoniare il nostro dolore per quanto sta succedendo ad altri popoli europei, alle prese come noi con un'epidemia che mette in ginocchio intere nazioni, come ad esempio la Spagna che sta soffrendo come e più di noi”. Ma anche di una protesta contro l’attuale gestione dell’emergenza Covid-19: “Vogliamo testimoniare - si legge sulla pagina Facebook del Comune - la nostra rabbia, il nostro disappunto e il nostro dolore per come si è mossa l'Unione Europea in questi difficili momenti. Questa non è l'Europa che tutti sognavamo, è un'Europa di tecnocrati e burocrati non all'altezza, in grado di discutere di spread e di vincoli di bilancio nel bel mezzo di una tragedia, quando si dovrebbe parlare di soccorso e di aiuto”.
In queste ore invece sta circolando in rete l’iniziativa opposta di un gruppo di giovani peveragnesi, concretizzatasi in una lettera collettiva in difesa dell’Unione e della solidarietà europea.
All’appello è possibile aderire apponendo la propria firma a questo link. Di seguito ne riportiamo il testo:
All’Amministrazione Comunale di Peveragno.
Questa lettera è frutto dell’iniziativa di giovani cittadini del Comune di Peveragno e vuole dare voce a coloro che non si sentono rappresentati dal pensiero da voi espresso riguardo all’azione dell’Unione europea sull’emergenza da Covid-19.
Desideriamo richiamare l’attenzione sul post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Peveragno in data 1 Aprile 2020 riguardante la dura presa di posizione che ha portato ad abbassare a mezz’asta la bandiera europea.
Ci discostiamo dalla posizione da voi assunta per due motivi. In primo luogo, non riconosciamo nel tenore delle vostre affermazioni l’istituzionalità che è richiesta ad un rappresentante pubblico. Riteniamo che sia stato poco consono esprimere una tale opinione utilizzando un canale di comunicazione ufficiale quale è la pagina Facebook del Comune.
In secondo luogo, non condividiamo il contenuto del messaggio in quanto crediamo che il contributo dato dall’Unione europea fino ad ora sia stato importante. Nell’esprimere la nostra posizione ed opinione, ci appelliamo a fonti istituzionali che forniscono informazioni e dati corretti e aggiornati sulle azioni intraprese dall’UE al fine di sostenere tanto l’Italia quanto gli altri Stati nazionali nell'affrontare la crisi sanitaria ed economica legata all’emergenza in corso.
Citiamo di seguito alcuni dei provvedimenti e misure adottati dall’UE. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha sospeso il patto di stabilità e, in particolar modo, la clausola che limita al 3% del PIL il debito degli Stati europei, permettendo così all’Italia di avere maggiore flessibilità nell’utilizzo del denaro per supportare il sistema sanitario e i cittadini colpiti dalla crisi economica. Inoltre, la Banca Centrale Europea ha di recente messo in campo 750 miliardi euro, di cui 220 sono stati destinati all’acquisto di titoli di stato italiani per una cifra pari al 12% del PIL italiano, aumentando così la nostra liquidità.
In aggiunta, la Commissione ha recentemente proposto SURE, uno strumento di solidarietà da 100 milioni di euro a favore dei lavoratori e delle imprese in difficoltà, oltre ad altre numerose misure proposte o già implementate dall’Eurogruppo.
Gli aiuti offerti dall’Unione europea non si limitano all’ambito economico e finanziario, ma operano in sinergia ad altri ambiti quale quello sanitario. Per quanto sia importante ricordare che la sanità rimane materia di competenza degli Stati nazionali, il coordinamento messo in atto dall’UE ha reso possibile una serie di azioni a supporto del nostro sistema sanitario. Tra queste, la Francia ha donato all’Italia un milione di mascherine e 20.000 tutte protettive; la Germania ha fornito all’Italia 7 tonnellate di attrezzatura medica, inclusi respiratori; la Polonia ha inviato in Italia 15 dottori per assistere i pazienti Covid-19; altro materiale sanitario è stato donato dalla Repubblica Ceca e dall’Austria. La solidarietà europea si è anche concretizzata attraverso la presa in cura di centinaia di pazienti italiani in terapia intensiva da parte della Germania e dell’Austria. Infine, ulteriore supporto da parte dell'Unione europea all’Italia è giunto sotto forma di sostegno economico per ricerca, diagnosi e trattamenti e a favore della produzione e fornitura di dispositivi medici – 50 milioni di euro, a cui si aggiungono 7 miliardi a sostegno del sistema sanitario, delle imprese e dei lavoratori.
Gli esempi qui citati di azioni intraprese dall'Unione europea mostrano una realtà diversa da quella da voi presentata, che manca di riferimenti tratti da fonti attendibili e istituzionali.
Riteniamo che una questione delicata come quella europea debba essere trattata con maggiore trasparenza al fine di non cadere in luoghi comuni e non permettere che l’Unione europea diventi il capro espiatorio di questa grave emergenza.
In conclusione, crediamo che nel guardare all’Unione europea e alla particolare situazione che stiamo vivendo debba prevalere uno spirito collettivo e comunitario, non individualista e nazionalista. Solo una tale visione permetterà all’UE e ai suoi Stati membri di continuare a crescere e di rafforzarsi sempre di più come Comunità unita e coesa.
Nati e cresciuti insieme con l’Unione europea non vogliamo vedere questa realtà crollare o smettere di farne parte nel corso della nostra vita. Di conseguenza, chiediamo che non prevalgano ideologie miopi e contrarie al sogno comunitario, ma di essere lungimiranti al fine di rispettare il diritto di noi giovani ad avere un futuro europeo.
Qui di seguito alleghiamo le fonti da cui provengono le informazioni da noi sopra citate:
Se vuoi firmare anche tu questa lettera inserisci il tuo nome e cognome al seguente link e poi fai girare la lettera
Nel caso non avessi visto il post Facebook del Comune di Peveragno a cui rispondiamo con questa lettera, questo è il link
a.c.
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