L’Asl CN1 “taglia” gli ambulatori infermieristici di Roccavione e Robilante
Interrotta la convenzione con le case di riposo "Famiglia Toselli" e "Don Parola". La sindaca di Roccavione Germana Avena: "Non si crede veramente nella medicina territoriale"L’Asl CN1 “taglia” gli ambulatori infermieristici di Roccavione e Robilante. Il servizio era garantito finora all’interno delle case di riposo “Famiglia Toselli” e “Don Giuseppe Parola”, gestito da personale delle RSA e finanziato dall’Asl tramite una convenzione con 4 mila euro all’anno per ogni struttura. Una convenzione che verrà disdetta dal prossimo 30 aprile: dall’Asl la scelta è stata motivata con il poco utilizzo del servizio, non sufficiente a giustificare la spesa.
In forte disaccordo la sindaca di Roccavione Germana Avena: “Più che mai la sanità ha bisogno di presidi sul territorio, lo abbiamo visto con il Covid. Si trattava di un servizio importante per le comunità ad un costo irrisorio, che contribuiva a togliere pressione ai medici di famiglia, all’ospedale e al Pronto Soccorso. Si vede da queste cose che non c’è la volontà di credere veramente nella medicina territoriale. In questo caso non si può nemmeno utilizzare l’alibi della mancanza di personale, dato che a garantire il servizio erano i dipendenti delle strutture”. Oltre al merito, Avena contesta anche il metodo: “La comunicazione è arrivata ai Sindaci per conoscenza, servivano più condivisione e più rispetto”.
Il servizio, seppur non più finanziato dall’Asl, non dovrebbe comunque venire meno: le case di riposo di Roccavione e Robilante, infatti, hanno manifestato l’intenzione di continuare a mantenere attivi gli ambulatori infermieristici in autonomia anche dal 1° maggio in avanti. “Da parte loro è encomiabile, ma non spetterebbe loro occuparsi di questi aspetti di politica sanitaria”, commenta la sindaca di Roccavione.
a.d.
ROCCAVIONE sanità