Latte sintetico, tre italiani su quattro dicono no
“Un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si comincia ora a fare luce” denuncia Coldiretti, protagonista di una mobilitazioneDopo la carne e il pesce in provetta arriva anche il latte sintetico con Israele che si appresta a diventare uno dei primi Paesi al mondo a vendere prodotti lattiero-caseari senza mucche. Ad annunciare la preoccupante novità è la Coldiretti alla vigilia della Giornata Mondiale del Latte promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), che si celebra il 1° giugno per promuovere la conoscenza e la qualità del latte a livello mondiale.
Il Ministero della Sanità di Israele - spiega Coldiretti Cuneo - ha concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero-caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato per gli altri alimenti creati in laboratorio, o “a base cellulare” come suggerito da FAO e OMS.
Un pericolo per la sopravvivenza della Fattoria Italia che vale oggi 55 miliardi di euro e rappresenta uno dei fiori all’occhiello del tricolore a tavola. Ma anche una novità che viene nettamente bocciata da quasi tre italiani su quattro - precisa Coldiretti Cuneo - con il 72% dei cittadini che non mangerebbe cibi sintetici ottenuti in laboratorio, mentre solo il 18% la proverebbe e il 10% non sa e ha quindi bisogno di più informazioni, secondo un’indagine Tecnè.
“Una diffidenza che conferma la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologia con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda” dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo, nel sottolineare “proprio per questo la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo, bensì a prodotti a carattere farmaceutico”.
Un’esigenza che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, grazie al mezzo milione di firme raccolte in tutta Italia dalla Coldiretti: una mobilitazione che ha raccolto un consenso trasversale anche nella Granda, con oltre 12.000 cittadini firmatari e il 60% dei Comuni a favore della petizione Coldiretti.
“Una mobilitazione - ricorda il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu - che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si comincia ora a fare luce”.
c.s.
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