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Lavori nell'area verde di Chiusa Pesio, gli Indipendenti-Valle Pesio: "Scenario apocalittico"
"Tutti sanno e mormorano, ma nessuno osa alzare il dito. Ciò a cui stiamo assistendo sono opere programmate o libertà delle imprese che operano senza le dovute autorizzazioni?"Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo Indipendenti-Valle Pesio DueA in riferimento ai lavori in corso nell'area verde di Chiusa Pesio.
Tutti sanno e mormorano che “così non va!”….ma nessuno osa alzare il dito per chiedere spiegazione dello scempio che è in corso d’opera nell’area verde di Chiusa Pesio dove sono state abbattute decine e decine di piante senza un perchè, dove alcune draghe scorrazzano tra enormi cumuli di terra ed hanno già distrutto e stravolto l’immagine dell’area, dove un argine di contenimento delle esondazioni del fiume Pesio è stato interrotto mettendo in serio pericolo il paese nel caso di piogge prolungate. Questo scenario apocalittico, ripetuto in altri punti del territorio comunale, è frutto di un progetto commissionato dal Consorzio del Pesio (Consorzio di irrigazione di II grado del Pesio con sede in via Cottolengo 13 a Mondovì) che prevede degli Interventi di potenziamento dell’approvigionamento dell’esistente invaso di Pianfei mediante derivazione dal torrente Pesio nel comune di Chiusa di Pesio e la realizzazione di una condotta di adduzione.
In pratica questo progetto finanziato dal PNRR e dal valore iniziale di 36.000.000 (ma si mormora che abbia già raggiunto i 50 milioni) di euro prevede una presa di acqua dal fiume Pesio in località Sant’Anna di Chiusa Pesio da portare ad implementare la diga di Pianfei attraverso una condotta idrica di km. 6,713 che si sviluppa sulla destra orografica del Pesio e prevede l’interramento di un tubo portante del diametro di m. 1,4. Il progetto in argomento, che nel tempo dovrebbe sostituire i numerosi Consorzi irrigui di 1° Grado, costituisce di fatto un 1° lotto del più vasto programma idrico relativo all’invaso di Serra degli Ulivi e con l’ampliata volumetria di acqua della diga di Pianfei dovrebbe consentire di incrementare l’uso irriguo per un comprensorio di 1300 giornate piemontesi oltre che a garantire, con i deflussi nel torrente Pesio nei mesi autunnali e primaverili, una riserva d’acqua a scopo irrigativo nei periodi di siccità (luglio/agosto).
Sin qui, in sintesi, la sostanza del progetto nel cui merito (per ora) non entriamo! Ma allora, tutto quello stravolgimento ambientale a cui stiamo assistendo nell’area verde, nel fiume Pesio ed in alcuni punti lungo la condotta idrica sono opere programmate ed autorizzate (dunque ripristinabili a regola d’arte) o sono libertà delle Imprese che vi operano che per praticità hanno modificato il progetto del tracciato originario ed operano senza le dovute autorizzazioni “coperti” dall’occhio discreto e benevolo di qualche Istituzione? Se tali fossero questi abusi perché non si interviene con diffide ed atti sanzionatori come si usa fare con qualsiasi cittadino che non rispetta le regole? Si ha forse un timore reverenziale verso qualche personaggio che, come si usa dire, vanta “Santi in Paradiso”? Chi ha il dovere della Vigilanza del territorio si rende conto che eventuali omissioni potrebbero anche generare pericoli all’incolumità dei cittadini? Infine, la domanda che si pongono in tanti: non è che il Comune di Chiusa Pesio intende forse rivendicare l’assegnazione di una nuova “Bandiera Nera” dopo quella assegnatagli lo scorso anno da Legambiente per lo sconcio della pista di ski-roll in alta valle? Per ora fermiamoci qui.
Indipendenti-Valle Pesio DueA
Redazione
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