“Le fontanelle di Cuneo: non è acqua sprecata”
Il Comune torna a spiegare le ragioni per cui si è scelto di non “chiudere i rubinetti”: “Non ci sono vasche di accumulo, l’acqua scorre comunque verso il depuratore”A seguito delle persistenti e intense precipitazioni che hanno colpito tutta la Regione ed in particolare il territorio cuneese, nei giorni del 29 aprile-1 maggio si sono registrati incrementi dei livelli dei corsi d’acqua e dei laghi. Altra pioggia è scesa nei giorni successivi ed è attesa per i prossimi. Tuttavia, nel rapporto mensile pubblicato a inizio maggio, Arpa Piemonte ha reso noto che i due giorni di maltempo sono riusciti ad alleviare solo leggermente le forti condizioni di siccità tuttora presenti in regione, portando il cosiddetto “deficit pluviometrico” da inizio anno al -44%.
Quindi resta alta l’attenzione sull’uso e consumo dell’acqua nel nostro territorio e per questo tanti sono i cittadini che si domandano come mai, in un tempo di siccità, le fontanelle disseminate in tanti punti della città continuino a buttare acqua e non possano essere chiuse con dei rubinetti. La questione è stata oggetto di un’interpellanza del gruppo Centro per Cuneo nell’ultimo Consiglio comunale, alla quale ha risposto l’assessore competente Gianfranco Demichelis. Ora il Comune torna sul tema con una nota ufficiale.
“La rete idrica di Cuneo - si fa rilevare - non ha a monte bacini di accumulo, quindi l’acqua prelevata dalla sorgente (per caduta), se non viene consumata dall’utenza, non è accumulata, ma viene rilasciata nei corpi idrici. L’acqua che scende dalle fontanelle prosegue verso il depuratore e viene restituita in natura. Lo stesso succederebbe se ci fossero rubinetti a chiudere le fontanelle: non essendoci vasche di accumulo collegate alle fontanelle, l’acqua scorrerebbe nei corpi idrici verso il depuratore, per essere restituita in natura”.
A questo dato, si aggiunge - come già rilevato in Consiglio comunale - il fatto che il flusso continuo garantisce la sicurezza “qualitativa” dell’acqua. Infatti il giudizio di potabilità dell’acqua erogata dai rubinetti delle nostre case è verificato dall’Asl attraverso prelievi a campione dalle fontanelle. Se queste restassero chiuse, il campionamento istantaneo potrebbe risultare alterato: l’acqua prelevata per verificare la potabilità potrebbe fare emergere la presenza di una carica batterica e falsare la reale qualità dell’acqua presente nella condotta di distribuzione. In questo caso, l’Asl dovrebbe comunque obbligare il Comune a emanare ordinanze di non potabilità dell’acqua, sino a nuove analisi.
“La preoccupazione dei cittadini per le fontanelle aperte è un segnale di grande attenzione e sensibilità alla problematica della scarsità d’acqua che colpisce il nostro territorio. - il commento dell’assessore all’ambiente Gianfranco Demichelis - La nostra attenzione e preoccupazione non sono da meno. Diversi sono i tavoli a cui l’amministrazione partecipa per affrontare il problema idrico, tante le iniziative. Tra queste, sono contento di segnalare che il prossimo Festival della Montagna sarà l’occasione per presentare alla cittadinanza il progetto Lungo le vie dell’acqua in un evento che si terrà allo spazio Varco il 18 maggio alle 18. Si parlerà di strategie di adattamento e mitigazione per far fronte ai cambiamenti in corso e di azioni individuali indispensabili per un uso responsabile dell’acqua”.
Redazione
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