"Le forze dell'ordine devono porsi il problema della tranquillità delle persone"
Stamane all'ex Mater Amabilis la 'lectio magistralis' del capo della Polzia di Stato, Franco Gabrielli. Oggi il conferimento della cittadinanza onoraria
Si è tenuta stamane, lunedì 29 aprile, all’ex Mater Amabilis la ‘lectio magistralis’ del capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, a Cuneo per ritirare la cittadinanza onoraria al corpo. Nel suo intervento di fronte agli studenti del ‘Campus’ di Management ed Economia e alle autorità locali il prefetto ha tenuto una lezione dal titolo ‘Polizia al servizio di collettività e territorio’. Tanti gli argomenti toccati da Gabrielli, tornato a Cuneo a neppure un anno di distanza dalla sua ultima visita, quando presentò l’Agenda della legalità accompagnato, tra gli altri, da Elisa Isoardi e Gianluigi Buffon.
“Non possiamo immaginare uno stato dove a ogni angolo di strada ci sia un membro delle forze dell’ordine - ha spiegato -, ma perché ciò possa essere realtà ci vuole coinvolgimento da parte di tutti”. In quest’ottica Gabrielli, rispondendo a una domanda di una studentessa (Alessia Camusso, laureanda in direzione d’impresa), si è detto favorevole al controllo del vicinato: “Non una riedizione della Stasi, ma uno strumento di controllo sociale, l’azione delle forze delle polizia non può prescindere dalle richieste del territorio. Vivremo più stagioni in cui le risorse saranno esigue, ci vorrà il massimo della razionalizzazione”.
Un argomento centrale della lezione di Gabrielli è stata la percezione della sicurezza: “Per uno che si vede la casa svaligiata è complesso parlare di ‘microcriminalità’ per questo oggi parliamo di criminalità diffusa”. “Le forze dell’ordine devono porsi il tema della tranquillità delle persone - ha continuato -. Quando ero Prefetto di Roma uno degli elementi più ricorrenti era il rovistaggio nei cassonetti da parte dei rom. È indubbio che il bidone maleodorante suscita indignazione, ma ci sono altre situazioni, come il riciclaggio, che intaccano le basi della solidità dello Stato, dobbiamo pensare anche a quelle”.
Sul tema terrorismo il prefetto ha raccontato un aneddoto personale: “Dopo il Bataclan uno dei miei figli mi chiese se poteva continuare ad andare al pub e al teatro, gli risposi che doveva continuare la sua vita: uno dei principali successi dei criminali è lo stravolgimento della quotidianità”. Tra gli altri argomenti affrontati le necessità di rinnovamento del personale delle questure, le gerarchie tre le forze armate e la burocrazia, definita “una conquista della modernità: nel senso più nobile del termine non è una negatività”.
Al termine della lezione il coordinatore della facoltà di Cuneo, Giuseppe Tardivo, accompagnato dalla professoressa Milena Viassone, ha consegnato a Gabrielli una targa a ricordo della mattinata. La giornata cuneese del capo della Polizia continuerà in Comune, quando alle 15.30 ritirerà la cittadinanza onoraria.
“Non possiamo immaginare uno stato dove a ogni angolo di strada ci sia un membro delle forze dell’ordine - ha spiegato -, ma perché ciò possa essere realtà ci vuole coinvolgimento da parte di tutti”. In quest’ottica Gabrielli, rispondendo a una domanda di una studentessa (Alessia Camusso, laureanda in direzione d’impresa), si è detto favorevole al controllo del vicinato: “Non una riedizione della Stasi, ma uno strumento di controllo sociale, l’azione delle forze delle polizia non può prescindere dalle richieste del territorio. Vivremo più stagioni in cui le risorse saranno esigue, ci vorrà il massimo della razionalizzazione”.
Un argomento centrale della lezione di Gabrielli è stata la percezione della sicurezza: “Per uno che si vede la casa svaligiata è complesso parlare di ‘microcriminalità’ per questo oggi parliamo di criminalità diffusa”. “Le forze dell’ordine devono porsi il tema della tranquillità delle persone - ha continuato -. Quando ero Prefetto di Roma uno degli elementi più ricorrenti era il rovistaggio nei cassonetti da parte dei rom. È indubbio che il bidone maleodorante suscita indignazione, ma ci sono altre situazioni, come il riciclaggio, che intaccano le basi della solidità dello Stato, dobbiamo pensare anche a quelle”.
Sul tema terrorismo il prefetto ha raccontato un aneddoto personale: “Dopo il Bataclan uno dei miei figli mi chiese se poteva continuare ad andare al pub e al teatro, gli risposi che doveva continuare la sua vita: uno dei principali successi dei criminali è lo stravolgimento della quotidianità”. Tra gli altri argomenti affrontati le necessità di rinnovamento del personale delle questure, le gerarchie tre le forze armate e la burocrazia, definita “una conquista della modernità: nel senso più nobile del termine non è una negatività”.
Al termine della lezione il coordinatore della facoltà di Cuneo, Giuseppe Tardivo, accompagnato dalla professoressa Milena Viassone, ha consegnato a Gabrielli una targa a ricordo della mattinata. La giornata cuneese del capo della Polizia continuerà in Comune, quando alle 15.30 ritirerà la cittadinanza onoraria.
s.m.
CUNEO Giuseppe Tardivo - Polizia di Stato - economia - franco gabrielli - management - campus