Le imprese piemontesi prevedono 34 mila assunzioni per il mese di ottobre
Si accentua la tendenza negativa per fine anno: -24,8% tra ottobre e dicembre rispetto agli ultimi tre mesi del 2021Sono 33.950 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di ottobre 2022 e 87.460 per l’intero trimestre ottobre-dicembre. Rispetto a un anno fa le previsioni delle imprese risultano peggiorate sensibilmente: a livello mensile, le assunzioni previste a ottobre 2022 perdono 5.600 unità rispetto a quelle di ottobre 2021. A livello trimestrale il dato appare ancora meno confortante: le entrate programmate per gli ultimi tre mesi del 2022 risultano inferiori di 11.220 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In Italia le previsioni di assunzioni per settembre 2022 ammontano a circa 478mila, mentre nel Nord Ovest a 146.100. A livello territoriale, sono le imprese del Nord Ovest a registrare la maggiore flessione nelle assunzioni programmate sia nel mese (-17mila unità) che nel trimestre (-54mila). Seguono poi le imprese del Nord Est (-6mila nel mese e -38mila nel trimestre), quelle del Sud e isole (-2mila del mese e -30mila nel trimestre) e infine quelle del Centro (-2mila nel mese e -18mila nel trimestre).
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL. Le prospettive meno favorevoli, in ragione del rallentamento dell’economia globale ed europea legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesano sui programmi di assunzione delle imprese.
Il 73,3% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 18,0% lavoratori somministrati, l’1,6% collaboratori e il 7,2% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 59% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 27% dei casi e dai contratti di apprendistato con l’9%. Pesano, infine, il 5% gli altri contratti.
Delle 33.950 entrate previste in Piemonte nel mese di settembre 2022, il 17% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 19% e il 34%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 22.430 entrate, il 66% del totale (2.370 unità in meno rispetto a quanto previsto a ottobre 2021). L’industria prevede 11.520 entrate, generando circa il 34% della domanda totale del mese e segnando un calo di 3.240 entrate rispetto a ottobre 2021. Nel dettaglio 8.420 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 3.100 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento dei servizi alle persone, 11.680 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 13,4% delle 87.460 entrate complessive del periodo ottobre-dicembre 2022, del commercio (11.780 entrate) e dei servizi di alloggio e ristorazione/servizi turistici con 10.230 assunzioni (11,7% del totale).
Delle entrate previste a ottobre 2022 in Piemonte, il 22% sarà destinata a professioni commerciali e dei servizi, il 22% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 35% delle entrate e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese.
Per una quota pari al 34,2% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 48,8% per l’area commerciale e della vendita e scende al 29,7% per l’area produzione di beni ed erogazione del servizio.
Per il 64% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; il 25,1% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 12,3% dovrà coordinare altre persone.
A livello di area aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (45,4%), seguita dall’area commerciale e vendita (15,7%) e da quella tecnica e di progettazione (15,6%), che -come nei mesi precedenti- riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (66,8%). L’area della logistica pesa il 12,6%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,6% e 5,2%delle assunzioni previste.
A ottobre in 48 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, dato in crescita rispetto al mese precedente (47) e superiore alla media nazionale di ottobre (45). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (31,4%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12,6%).
Tra i profili più difficili da reperire in regione a ottobre 2022 si segnalano: Direttori e Dirigenti (il 74%% è di difficile reperimento), Medici e altri specialisti della salute, per i quali la difficoltà di reperimento è del 69%, Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (si trova difficoltà nel 68% dei casi), Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili (350 figure ricercate con difficoltà nel 67%), Progettisti, ingegneri e professioni assimilate, con 700 figure ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 65% e Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, con una difficoltà di reperimento pari al 64% e circa 2.050 figure ricercate.
c.s.
CUNEO imprese