Le perplessità sulla nuova piattaforma del Cai: tra ritardi e connessioni internet che non funzionano
I gestori dei rifugi contestano le tempistiche sbagliate, l’aumento di lavoro e il venire meno del rapporto umano. Ma c’è chi crede che l’iniziativa vada nella direzione giustaFare escursioni in montagna quest’estate avrebbe dovuto essere più facile. Ma non è detto che sarà davvero così. Nei mesi scorsi il Cai (Club alpino italiano) aveva lanciato il “Portale Cai dell’escursionista”, un progetto studiato per permettere agli amanti della montagna di organizzare in anticipo il proprio percorso, prenotando rifugi e strutture ricettive direttamente da casa in pochi semplici click. A metà maggio però la piattaforma non è ancora completamente attiva e suscita perplessità tra molti gestori.
Paolo Giraudo, gestore da sette anni del rifugio Morelli Buzzi nel vallone di Lourousa (Valle Gesso), sostiene che le tempistiche del progetto non siano in linea con quelle delle prenotazioni. “Avrei voluto provare a far funzionare la piattaforma da prima perché le prenotazioni per noi iniziano a dicembre. Ho provato a iscrivermi, ma per una serie di malfunzionamenti non sono riuscito ad accedere”. Secondo Guido Colombo, che gestisce il rifugio Garelli nel Comune di Chiusa Pesio, “una piattaforma di prenotazione può far comodo, ma forse sarebbe stato giusto aspettare e presentarla in autunno, quando iniziano ad arrivare le prenotazioni per la stagione successiva”.
Uno degli altri problemi riguarda internet, che in alta montagna non funziona come in centro città. “Non c’è una connessione sicura e stabile, basta un temporale per far saltare tutto”, dice Livio Bertaina, giunto alla sua ultima stagione alla guida del rifugio Dante Livio Bianco. E anche Marco Ghibaudo, gestore del Remondino, è d’accordo: “Domenica non andava internet perché c’era brutto tempo e due giovedì fa la situazione era uguale. Nevicava, c’era la nebbia e la connessione non andava. Anche se i rifugi sono dotati di internet non funziona sempre”.
Nonostante la proposta del Cai abbia come obiettivo quello di facilitare l’organizzazione delle prenotazioni, in realtà non è detto che sarà davvero così. “I piccoli rifugi sono gestiti da poche persone - commenta Paolo Giraudo - e questa novità rappresenta del lavoro in più. Io tutti i giorni mi collego al mattino e verifico le prenotazioni, se a questo devo aggiungere la gestione del portale l’impegno aumenta. Quando saremo in rifugio e avremo molto lavoro non so se riusciremo a stare dietro anche alla piattaforma. Probabilmente può essere utile per i turisti, per noi no a meno che non ci sia del personale dedicato”. Anche Livio Bertaina ritiene che il progetto comporterà ulteriore lavoro per i gestori: “Bisogna starci dietro completamente perché è necessario fare aggiornamenti continui. Sarebbe stato giusto fare una distinzione tra i grandi rifugi, che hanno tanto personale, e quelli più piccoli. Servirebbe una persona in più per stare dietro a queste cose”.
A venire meno con l’utilizzo della piattaforma sarebbe anche il fattore umano che da sempre caratterizza i rapporti tra escursionisti e gestori. “Va a morire il classico parlare tra montanari – continua Bertaina – spesso chi progetta un’escursione chiede informazioni, ha bisogno di sapere le condizioni della montagna, i sentieri”. Secondo Luca Galfrè del rifugio Soria-Ellena il progetto va nella direzione giusta, ma arriva con qualche anno di ritardo. Anche per lui la parte umana rimane fondamentale. “Non si fa solo la prenotazione come se fossi in un albergo, quando si prenota un rifugio si chiedono le condizioni meteo, informazioni sui sentieri, sulle tempistiche. Durante la stagione estiva a noi tantissime prenotazioni, infatti, arrivano via telefono perché ci sono persone che da un giorno all’altro decidono di fare una notte in rifugio o che chiamano la mattina e arrivano la sera”.
Non mancano però le opinioni positive. Marco Vittori, gestore del rifugio Fauniera in valle Grana, ritiene che sia un’iniziativa lodevole. “Trovo ottima l’idea di questa piattaforma di gestione unica per le prenotazioni – ha commentato – anche se ci sono ancora alcune cose da ottimizzare facendo qualche incontro operativo direttamente con i rifugisti per cercare di renderla più snella per noi gestori. La direzione però è quella giusta”.
Proprio questa settimana nell’ambito del “Cuneo Montagna Festival” è stato organizzato un convegno in collaborazione con il Club alpino francese di Nizza in cui si è parlato, tra le altre cose, del nuovo portale di prenotazione dei rifugi promosso dal Cai. “Le condizioni di registrazione sono vantaggiose - sostiene Paolo Salsotto, presidente della sezione Cai di Cuneo -. Durante l’incontro il vicepresidente generale del Cai ha detto che faranno tutto il possibile per mantenerlo gratis per i rifugi Cai e a condizioni vantaggiose per tutti gli altri”. Secondo le indicazioni disponibili ad oggi, per quest’anno il servizio sarà gratuito per i rifugi del Club alpino italiano, mentre le altre strutture dovranno pagare 50 euro. Dal secondo anno, invece, il costo dovrebbe ammontare per tutti a 130 euro.
Nonostante Salsotto condivida alcune delle perplessità dei gestori, evidenziate già in un articolo di fine marzo pubblicato su questo giornale, ritiene sia un’iniziativa molto utile. E, secondo lui, l’esperienza dei vicini francesi fa ben sperare: “Il vicepresidente del Club alpino francese di Nizza ci ha detto che anche loro avevano gli stessi dubbi, ma usano una piattaforma simile ormai da cinque anni e sono soddisfatti. All’inizio anche io ero incerto, ma adesso penso che valga la pena provare”.
Micol Maccario
CUNEO rifugi