Le PMI sfidano la crisi nazionale: più 2,4 di occupazione e spazio all'apprendistato
Dalmasso, direttrice CNA Cuneo, sui dati dell'osservatorio associativo: "Così abbiamo sopperito alla parziale venuta meno degli aiuti contributivi pubblici"Nel giorno dei nuovi dati in chiaroscuro sugli andamenti occupazionali nazionali, con la riproposizione dell'emergenza giovanile, ci pensa l'osservatorio delle piccole e medie imprese artigiane e terziarie, aderenti a CNA, a mitigare in positivo gli scenari.
Le PMI, malgrado la stagnazione del mercato interno e l'efficacia a termine della gran parte degli sgravi accordati, sono riuscite ad accrescere i livelli di occupazione di propria competenza di quasi 2 punti percentuali e mezzo nel 2016, valorizzando i rapporti di apprendistato, il tempo parziale e il tempo determinato e facendo fronte in tal modo al progressivo arretramento dell'entità degli sgravi contributivi riconosciuti alle nuove assunzioni stabili normate dal Jobs act governativo.
"La condizione nazionale e quella territoriale tendono all'equivalenza dal punto di vista delle dinamiche - commenta la direttrice di CNA provinciale cuneese, Patrizia Dalmasso - A livello italiano generale, gli effetti agevolativi del Jobs act sono andati in prevalenza a favore di una occupazione adulta e proveniente da precedenti esperienze lavorative, non beneficiando nella stessa misura la fascia giovanile. A ciò, specialmente nei territori, le piccole imprese, soprattutto artigiane e terziarie, hanno in parte ovviato e sopperito puntando sui contratti di apprendistato e sulle altre forme di flessibilità oraria e temporale. Un merito dei nostri capitani di azienda, ai quali cerchiamo ogni giorno di venire incontro, dal punto di vista del presidio e dell'ampliamento dei mercati interni, con gli strumenti finanziari, associativi e camerali vigenti che ci auguriamo saranno, anche alla luce di questi dati, rivalutati dalle Istituzioni di governo nazionale".
c.s.
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