"Le strade più efficaci nel combattere l'omolesbobitransfobia sono quelle che richiedono più coraggio"
Il direttivo Arcigay Grandaqueer LGBT+ torna sull'aggressione omofoba avvenuta a Cuneo lo scorso fine settimanaRiceviamo e pubblichiamo.
Le strade più efficaci nel combattere l'omolesbobitransfobia sono quelle che richiedono più coraggio e più tenacia nel perseguirle. Nella stessa serata in cui festeggiavamo il primo screening HIV ad accesso libero, anonimo e gratuito organizzato dalla nostra associazione, sul nostro territorio è avvenuta una aggressione omofoba. Arcigay Grandaqueer LGBT+ si è messa in allarme, mentre riecheggiava la coraggiosa denuncia di Dimitri, che ha dimostrato quanto sia diffuso il disgusto verso la violenza da discriminazione omolesbobitransfobica, rinnovando la paura e la rabbia che suscitano questi episodi, proprio sul nostro territorio.
Nelle ore seguenti, abbiamo dato il nostro contributo nel facilitare il contatto fra il giovane aggredito e chi ha raccolto la sua denuncia, in una collaborazione fra le istituzioni sanitarie e la Questura, che prontamente hanno accolto, ascoltato e lavorato con forza per la risoluzione di questa aggressione. Come associazione e persone LGBT+ siamo felici di vedere come questi servizi si dimostrino ricettivi ed efficenti, quando la persona ha la forza e la possibilità di denunciare, accedendovi.
Sappiamo anche che la violenza, quando è gratuita e guidata dall’odio discriminatorio, spesso impone il silenzio: priva della fiducia in sè necessaria ad agire per riprendere la propria vita. Il senso di disfatta e la sfiducia fanno da muro fra la vittima e la possibilità di emergere dalla discriminazione: sappiamo quanta parte di queste violenze siano sommerse e comuni.
Quando parliamo di Pride, di orgoglio, intendiamo anche e soprattutto la fatica quotidiana nel costruire ponti, per noi stess* e se riusciamo anche per la nostra comunità. Cerchiamo terreno fertile, trovandolo nella collaborazioni e nella cura della persona.
Crediamo che la giusta rabbia che scaturisce da queste denunce sia meglio convogliata in un lavoro tenace, quotidiano e paziente di invito, di creazione di strumenti, di coordinamento di esigenze comuni. Di calore. Un lavoro speso tessendo una rete di solidarietà e di collaborazione tra associazioni, amministrazioni e forze dell'ordine, e portando avanti progetti nelle scuole per favorire dal basso un cambio culturale. Soprattutto in un momento in cui il dialogo è avvelenato dall’antagonismo e il linguaggio è appiattito in una serie di rivendicazioni urlate.
Le collaborazioni poste in essere nella rete antidiscriminazioni sono proprio il prodotto di un lavoro di concerto che coinvolge associazioni e istituzioni, e che si traduce in una capacità di accogliere che spesso viene tralasciata per quella paura strisciante e quella sfiducia che rimangono addosso come cicatrici.
Questo episodio ha dimostrato che oltre la violenza c'è il sostegno, morale e materiale, per liberarsene: Dimitri ha dato un esempio, che vogliamo veder seguito da più persone. Denunciate, chiedete aiuto, cogliete l’opportunità di liberarvi dalla vergogna e dal peso della discriminazione: noi saremo sempre presenti ad accogliere e facilitare, a offrire quegli strumenti di cui noi stess+, in alcuni momenti delle nostre vite, abbiamo avuto disperatamente bisogno.
Il direttivo Arcigay Grandaqueer LGBT+
c.s.
CUNEO Arcigay