L’educazione civica appesa ai muri: tra corso Giolitti e via Silvio Pellico spuntano i ‘consigli’ ai passanti
Il comitato Cuneo Centro ha promosso l’affissione di un elenco multilingue con norme utili al ‘vivere civile’. Ma la questione degrado continua a tenere banco“Il Quartiere è di tutti, Rispetti...amalo!” si legge sui volantini che dall’inizio di questa settimana sono stati incollati sui muri del centro di Cuneo. I volantini, scritti in quattro lingue (oltre all’italiano ci sono traduzioni in inglese, francese e arabo), riportano alcune regole del ‘vivere civile’ che i membri del comitato di quartiere Cuneo Centro e i negozianti di zona chiedono a tutti di rispettare: “puoi andare in bici, ma fuori dai portici”, “non urlare”, “metti i rifiuti nei cestini”, “sii gentile”.
C’è anche una versione dedicata ai titolari di esercizi pubblici, con suggerimenti specifici: “puliamo lo spazio attorno al nostro negozio”, “assicuriamo la quiete attorno al proprio negozio”, “collaboriamo con i commercianti vicini”, “discipliniamo i clienti, indicando loro le norme da seguire” e “segnaliamo alle autorità eventuali irregolarità”. I ciclostilati sono stati affissi in particolare nell’area compresa tra l’ultimo tratto di via Silvio Pellico prima di piazzale Libertà e i portici di corso Giolitti più vicini alla stazione ferroviaria, ovvero quella che è da tempo la ‘zona calda’ del degrado e della microcriminalità nel quartiere.
Nonostante le molteplici iniziative intraprese in questi mesi dal comitato di quartiere (che mantiene operativo il suo sportello del cittadino in via Silvio Pellico 10, ogni mercoledì dalle 18 alle 19) il ‘caso’ corso Giolitti non cessa di far discutere la politica cittadina. Anche nell’ultimo Consiglio comunale si è tornati a parlare degli episodi violenti che hanno interessato la zona, con particolare riferimento alla rissa tra due somali avvenuta nella serata del 13 luglio scorso e terminata con l’arresto di un immigrato per tentato omicidio.
La consigliera della Lega Laura Peano, firmataria di un’interpellanza sul tema, ha parlato di “decine di messaggi ricevuti dai residenti” che segnalano disordini e atti di diffuso malcostume: tra questi, l’esponente leghista ha menzionato la presenza di “un sudamericano armato di coltello” e di “un ubriaco che ha cercato di entrare nell’auto sulla quale si trovava una signora con un bambino” nei giorni scorsi. “I problemi vanno risolti, non spostati, e ad oggi non sono risolti” ha concluso Peano.
Alle accuse dell’opposizione di destra ha replicato l’assessore alla Polizia municipale Paola Olivero: “Che l’amministrazione sia assente su corso Giolitti e il Movicentro è assolutamente falso: ci sono passaggi quotidiani di tutte le forze dell’ordine. Ma non si può avere un controllo esteso per 24 ore al giorno, che del resto non risolverebbe i problemi”. L’assessore ha poi aggiunto che verrà monitorata anche l’area di via Piero Gobetti dove, a quanto affermato la consigliera di Grande Cuneo Laura Menardi, si denunciano problemi analoghi: “Dalla ex caserma che oggi ospita il dormitorio gli immigrati si riversano al mattino nella piazzetta, lasciando escrementi e degrado: il rischio è che il fenomeno di corso Giolitti dilaghi in altre parti della città e non si faccia nulla per contrastarlo”.
C’è però chi protesta contro le accuse di “immobilismo” rivolte all’amministrazione perfino dai banchi della minoranza. Lo ha fatto il portabandiera della sinistra civica e consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, sostenendo che “la situazione non è immobile: si ignora tutto quello che è successo in questi anni e le azioni di risocializzazione svolte dal quartiere con l’apertura di una sede del comitato e ora del mercato Giobia, oltre alle attività svolte dalla cooperativa La Boa”. La risposta non può essere solo di carattere poliziesco e repressivo, ha sottolineato Sturlese, criticando lo sgombero del Movicentro deciso dalla Questura “proprio nel momento in cui la situazione stava per essere risolta con l’apertura del dormitorio estivo della Croce Rossa”. Bordate anche ai colleghi leghisti: “Mi chiedo, al di là delle interpellanze, cos’abbia fatto la Lega in questi anni a parte fomentare le proteste di una parte della popolazione”.
Andrea Cascioli
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