L’emergenza coronavirus fa slittare anche le elezioni comunali?
In ballo, oltre al referendum sul taglio dei parlamentari già rinviato, i rinnovi di 18 comuni della Granda tra cui Peveragno, Narzole, Carrù e Santo Stefano BelboIl referendum per la riduzione del numero dei parlamentari - originariamente previsto per il 29 di questo mese - è saltato, ma ora c’è il rischio assai concreto che anche le elezioni amministrative vengano rinviate. Già, fino a quando? A questa domanda nessuno sa ancora rispondere: il premier Conte, giorni fa, aveva replicato “sine die” a chi gli chiedeva una data alternativa per il voto referendario.
In ballo però c’è pure il rinnovo di sette amministrazioni regionali (Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle D'Aosta) e di oltre mille comuni in tutta la penisola. In Piemonte la tornata riguarderà un numero molto ridotto di sindaci e consigli comunali: appena 70 su 1181 comuni della regione, di cui quattro (Moncalieri, Venaria, Alpignano in provincia di Torino e Valenza in provincia di Alessandria) superano i 15mila abitanti e prevedono quindi un eventuale ballottaggio.
Le ipotesi in campo, su cui il governo dovrà pronunciarsi entro il 23, sono due: la prima è un election day a maggio che unisca referendum e consultazioni amministrative, la seconda è un voto in due tempi (prima il referendum e poi le elezioni). L’idea dell’election day si scontra però con resistenze politiche e dubbi di costituzionalità. Il decreto legge 98 del 2011 che consente di abbinare alle normali consultazioni elettorali i referendum abrogativi non menziona i referendum costituzionali, in ragione della loro diversa natura. Nemmeno lo ‘sdoppiamento’ delle votazioni, tuttavia, è esente da complicazioni perché - visti i tempi previsti per legge e i possibili rinnovi delle misure emergenziali - si potrebbe arrivare a votare in piena estate. Ecco perché, in queste ore, si pronostica un probabile rinvio a settembre.
A Cuneo sono chiamati al voto 18 centri: Aisone, Benevello, Briga Alta, Caprauna, Carrù, Castiglione Tinella, Cortemilia, Costigliole Saluzzo, Diano d’Alba, Morozzo, Narzole, Peveragno, Priero, Roaschia, Rossana, Santo Stefano Belbo, Treiso e Vicoforte. Tra le sfide più attese quella che a Carrù dovrà decidere la successione a Stefania Ieriti: il primo cittadino in carica ha infatti raggiunto il limite di due mandati e non potrà ricandidarsi. Francesco Rocca, ex sindaco di Bastia Mondovì e assessore provinciale con Quaglia, ha già raccolto il guanto di sfida per l’opposizione e presentato la sua squadra. Resta invece l’incognita su chi sarà chiamato a rappresentare la linea della ‘continuità’, dopo il passo indietro di Alessio Ghisolfi.
Un test interessante è in programma a Santo Stefano Belbo dove la poltrona di sindaco è libera da quando l’ultimo occupante, il leghista Luigi Genesio Icardi, è stato chiamato da Alberto Cirio a dirigere le sorti della sanità piemontese. Il vicesindaco vicario, Laura Capra, ha sciolto la riserva pochi giorni fa impegnandosi a raccoglierne l’eredità. Altra ‘sede vacante’ da occupare è quella di Narzole a seguito della decadenza di Federico Gregorio: nella patria dell’europarlamentare Gianna Gancia l’ex sindaco e consigliere regionale della Lega è stato esautorato dalle sue funzioni, lo scorso novembre, in seguito alla condanna definitiva per la vicenda di Rimborsopoli. Alla vicesindaco Laura Adriano è affidato il compito di traghettare il comune verso nuove elezioni, in vista delle quali la minoranza sta affilando le armi.
A Peveragno, infine, ci si attendono scintille dopo la sfida al cardiopalma che cinque anni fa aveva opposto l’’outsider’ di centrodestra Paolo Renaudi, risultato vincitore con appena 174 schede di vantaggio, all’antico ‘dominus’ della politica peveragnese Stefano Dho, sindaco per due mandati e poi vicesindaco con Carlo Toselli. Da segnalare anche il ritorno in pista nella piccola Priero di Alessandro Ingaria, salito agli onori delle cronache come sindaco ‘anti Salvini’ per le politiche di accoglienza ai richiedenti asilo, e due tornate che toccano da vicino i membri dell’attuale Consiglio provinciale: a Roaschia l’attuale sindaco Bruno Viale, portavoce della delegazione forzista che aveva programmato (ma poi rimandato) una ‘spallata’ a Federico Borgna ora che gli equilibri dell’assemblea volgono in favore del centrodestra. A Costigliole Saluzzo Milva Rinaudo, ex sindaco per due mandati e attuale vicesindaco con Livio Allisiardi che ha già annunciato l’intenzione di lasciare ogni incarico.
a.c.
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