L’ex assessore Davide Dalmasso alle farmacie comunali di Cuneo. Lauria: “Tanto vale non fare i bandi”
La designazione è arrivata subito dopo la richiesta di chiarimenti del consigliere: “Ma da questa nomina escono indeboliti sia lui che la sindaca”Davide Dalmasso è il nuovo amministratore unico della società che gestisce le farmacie comunali di Cuneo. La nomina dell’ex assessore all’Ambiente di Borgna, dimessosi un anno fa da consigliere comunale, è stata ufficializzata dalla sindaca Patrizia Manassero.
Avvocato 52enne, nome di peso della lista Centro per Cuneo negli anni di giunta, Dalmasso è stato indicato in varie giri di nomine dal momento del suo abbandono (provvisorio?) della sala consiliare. Tanto che ormai, dicono i maligni, iniziava a ricordare la “bela Maria” del proverbio piemontese, quella che tutti vogliono ma nessuno è disposto a prendere. La pista più calda fino a quest’estate puntava su Acsr, il consorzio di smaltimento rifiuti del Cuneese: visti i suoi trascorsi assessorili la sua sarebbe stata una nomina inattaccabile, dal punto di vista delle competenze. Ma la presidenza è andata a un altro cuneese, Giancarlo Isaia, già membro del consiglio di amministrazione in carica. Qualcuno dice che a pesare sia stato un veto di Borgo San Dalmazzo sul “padre” del progetto biodigestore, ma è più probabile che il suo nome fosse stato sacrificato in un risiko tutto interno alla giunta cuneese.
Ora andrà ad accomodarsi sulla poltrona che Gianpiero Conte ha tenuto finora - nell’ultimo anno e mezzo in regime di prorogatio, dato che il suo mandato era scaduto a fine 2021. Proprio questa circostanza ha indotto il consigliere comunale della destra civica Beppe Lauria a chiedere chiarimenti su quanto accaduto. Il bando per la candidatura a nuovo amministratore scadeva il 31 luglio scorso, da allora nulla si è mosso. Fino all’ultima seduta del Consiglio comunale, lunedì scorso, quando Lauria ha preso la parola per domandare a che punto fosse il processo di selezione: “Ho chiesto se ci fosse un nuovo amministratore, mi è stato detto di no. Il giorno dopo a chi aveva presentato la candidatura è arrivata la comunicazione”.
I casi sono due, ipotizza l’esponente dell’opposizione: o la scelta era già stata fatta ma non si voleva ancora renderla nota, oppure - è il caso di dire - la notte ha portato consiglio. Ma perché? “Penso ci siano state frizioni interne alla maggioranza. È da interpretare anche il silenzio sul bilancio comunale: nessuno ha detto nulla, nemmeno il capogruppo del Centro, Vincenzo Pellegrino, che era intervenuto su tutte le altre questioni. Doveva dare un segnale?”. Qui siamo al retroscena, però. Che dire invece del prescelto? “L’incarico conferito a Dalmasso indebolisce sia lui che Manassero. Lo hanno messo lì perché è il primo posto che si è liberato, dopo che non erano riusciti né a eleggerlo presidente del Consiglio né a farlo entrare in Acsr”. Nulla di personale, chiarisce Lauria, il problema è il metodo: “A questo punto si poteva non fare nemmeno il bando, tanto i nomi sono sempre gli stessi: per quell’incarico servirebbero altre professionalità”.
Andrea Cascioli
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