ââLezioni a doppio turno? A Cuneo non è possibileââ: il Comune sostiene la proposta dei presidi
Nella mattina lâincontro col prefetto sul ritorno in classe. In Consiglio comunale dubbi sulla formula individuata dalla Regione: âMeglio alternare scuola e DADâArchiviate, almeno per ora, le polemiche sulla didattica a distanza, a far discutere le amministrazioni locali è il tema del ritorno in classe. Per il quale come sappiamo esiste una data certa (il 7 gennaio) ma non una soluzione che metta tutti dâaccordo.
Quella individuata dalla Regione Piemonte prevede la ripartizione delle classi su due turni di lezione, uno dalle 8 alle 14 secondo lâorario tradizionale e lâaltro dalle 10 alle 16. In questo modo si confida di poter mantenere lâobiettivo del 75% di lezioni in presenza negli istituti superiori senza riempire per oltre il 50% della capienza i mezzi di trasporto scolastico, cosĂŹ come richiesto dal ministero. La formula però non piace a molti addetti ai lavori, in particolare ai presidi che in provincia di Cuneo hanno messo nero su bianco le loro perplessitĂ in una lettera aperta al prefetto Fabrizia Triolo e in una missiva indirizzata a famiglie e alunni.
Si fa notare in particolare che il secondo turno âpone problematiche non banali da fronteggiare a carico, prima di tutto, degli studentiâ: a cominciare dal consumo dei pasti, che dovrebbe essere garantito in modo da evitare assembramenti, e dalla scansione tra gli orari di lezione e quelli dedicati allo studio e al tempo libero. Un problema ben presente a molte famiglie in un territorio come quello della provincia Granda, dove non pochi alunni affrontano lunghi viaggi in autobus nel tragitto fra scuola e casa. Il tema è stato oggetto di dibattito nellâultima seduta del Consiglio comunale di Cuneo grazie allâinterpellanza di Maria Luisa Martello (Cuneo cittĂ dâEuropa) e allâinterrogazione congiunta di Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) e Tiziana Revelli (Cuneo Solidale Democratica). I consiglieri di maggioranza e opposizione in sostanza sposano la soluzione individuata dai presidi, cioè il turno unico di lezione con unâalternanza al 50% tra lezioni frontali e didattica a distanza.
Unâipotesi che anche lâassessore ai Trasporti Mauro Mantelli ritiene valida nel breve periodo: âLa proposta della Regione basata sul doppio turno di lezione non tiene conto di un dato essenziale: una parte della nostra regione è fortemente urbanizzata e ha una maggiore densitĂ di servizi, come il Torinese e il Novarese, ma in gran parte del territorio piemontese e in particolare quello Cuneese, caratterizzato da grande dispersione abitativa, questa soluzione è impraticabileâ.
Sul tema era annunciato per la mattina un incontro fra lâamministrazione, i presidi e il prefetto, del quale non sono ancora noti gli esiti. In quella sede la giunta si è impegnata a far valere le ragioni di chi dovrĂ affrontare gli spostamenti piĂš lunghi: âLa questione verte tutta sugli orari e sulla compatibilitĂ dei servizi con la vita degli studenti: è una questione centrale per il Comune, anche se non abbiamo competenze diretteâ ha concluso lâassessore Mantelli.
Andrea Cascioli

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