Lupi, Bergesio (Lega): "È ora di ascoltare il grido di preoccupazione degli allevatori"
Il senatore cuneese commenta i recenti attacchi avvenuti in provincia: l'ultimo qualche giorno fa a Lequio Tanaro"È ora di ascoltare finalmente il grido di preoccupazione, allarme e rabbia di chi mantiene il presidio di zone anche marginali del nostro territorio. A fronte del rapidissimo diffondersi del lupo occorre intervenire con decisione”. Così il Senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio, Capogruppo Lega in Commissione Agricoltura commenta i recenti attacchi da parte di lupi avvenuti in provincia e dei quali hanno fatto le spese allevamenti non solo in zone montane ma anche in pianura.
L’ennesimo attacco nel Cuneese è avvenuto qualche giorno fa a Lequio Tanaro: un branco ha aggredito l’allevamento di pecore di Mauro Allocco.
“Ho 250 pecore ma nel tempo sono state decimate dai lupi”, racconta l’allevatore, che negli ultimi 3 anni ha già subito una decina di attacchi.
“L’ultimo è avvenuto la vigilia di Ferragosto – dice Allocco-. Il pascolo era custodito da tre cani maremmani ma anche stavolta non è stato sufficiente: alla mattina ho trovato cinque pecore ed un agnello a terra, uccisi dai lupi, ed altri due animali feriti. Non se ne può più, basta”.
“Queste predazioni si ripetono ormai troppo frequentemente. Da tempo ribadisco la necessità di intervenire perché il lupo non è compatibile con l’attività di allevamento di ovini e bovini ma se si vuole che in qualche modo conviva con le attività zootecniche occorre gestirne la presenza con efficacia, cosa che non sta avvenendo e a farne le spese sono come sempre gli allevatori come Mauro Allocco e come Mauro Morandi, di Aurano – afferma Bergesio, dopo aver fatto visita all’azienda di Lequio Tanaro -. Il lupo è un grande carnivoro obbligato alla predazione e con una capacità riproduttiva molto alta. Tende a correre il meno possibile puntando agli animali domestici e ai vitelli”.
“Il lupo si sta moltiplicando rapidamente. In Italia mancano piani nazionali di controllo analoghi a quelli adottati in altri Paesi ed occorrono provvedimenti che, come già accaduto in Francia o Svezia, possano contingentarne il numero e garantire equilibrio. I lupi che attaccano le malghe vanno gestiti come tutta la fauna selvatica – dice Bergesio, che conclude -. Gli allevatori, oltre alle mille difficoltà che il loro mestiere comporta specialmente negli ultimi tempi, dall'aumento del costo del foraggio, alla presenza dei cinghiali, devono affrontare anche costi salatissimi per la presenza dei lupi, sempre più diffusi: il mantenimento dei maremmani, le recinzioni e i vari sistemi di difesa. Non è giusto addossare esclusivamente a loro il costo della presenza del lupo: occorre puntare al contenimento degli animali selvatici, dei lupi come dei cinghiali, con piani di abbattimento, e a rimborsi immediati in caso di attacco e servono risorse per aiutare gli allevatori a sostenere i costi per difendersi dalle predazioni”.
c.s.
CUNEO Lupi