“Mai più cani alla catena: cambiamo il regolamento di polizia urbana a Cuneo”
Il Movimento 5 Stelle sollecita il Comune ad accogliere la petizione degli animalisti firmata da 1500 cuneesi. La replica: “Se ne sta occupando la Regione”Era il 2015 quando una serie di associazioni animaliste, nello specifico Lav, Lida, Enpa, Diamogli una zampa e Anpana, presentava una petizione popolare dal titolo “Mai più cani alla catena”. Nella sola Cuneo, 1500 cittadini hanno sostenuto l’iniziativa per chiedere il divieto di detenere legati in casa, in giardino, in cortile o sul balcone, mediante corde, catene o lacci, tutti gli animali d'affezione.
Da allora però, denunciano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, poco o nulla sarebbe stato fatto per dar seguito alle modifiche nei regolamenti a tutela degli animali: nella stessa petizione si chiedeva anche di recepire standard minimi di benessere animale per i cani custoditi in box e recinti. “Le associazioni proponenti, pur avendo richiesto più volte in questi sei anni notizie sulla modifica del regolamento di polizia urbana, non hanno mai avuto risposte chiare, né sui motivi dì un così grosso ritardo, né su quel che era effettivamente stato fatto fino ad allora” si legge nell’interpellanza discussa nell’ultimo Consiglio comunale.
La consigliera Silvia Cina ha parlato a questo riguardo di sollecitazioni “inviate dalla Lav a partire dal 2016 e poi altre due volte dal garante per gli animali della Regione Piemonte, dottor Enrico Moriconi”. Un rimbrotto che l’assessore alla Tutela degli animali, Paola Olivero, ha respinto: “Non è stata trovata negli archivi alcuna documentazione riguardo agli scambi con le associazioni animaliste. Il dottor Moriconi, garante regionale per gli animali, che mi ha confermato a memoria di non ricordare di averci mai inviato una proposta di modifica del regolamento, non fosse altro perché nelle date asserite non era lui il garante”.
Il problema, sostiene Olivero, è difficile da affrontare a livello comunale: “Non è così facile modificare il regolamento di polizia urbana, ad oggi però è scritto che ‘la detenzione di cani alla catena deve essere evitata’: è praticamente lo stesso concetto promosso dalla Lav. E già oggi le guardie zoofile possono sanzionare questi comportamenti”. Dal garante, inoltre, giunge notizia che un emendamento è stato presentato al Consiglio regionale per risolvere in via definitiva “un problema che comunque non è stato evidenziato da nessuna associazione animalista in città”.
“Questo conferma che il Comune aspettava che fosse la Regione a imporre un obbligo: il divieto assoluto è diverso dalla semplice possibilità di prevedere che i cani possano stare alla catena lunga” obietta Cina, che conclude: “Il problema chiaramente non riguarda tanto la città quanto le campagne circostanti”.
Andrea Cascioli
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