Malamovida, una lettera alla Manassero dai residenti del centro: "Tuteli il nostro diritto alla salute"
L'appello è firmato dall'avvocato Claudio Massa e sottoscritto da 185 residenti: "Chiediamo il rispetto delle regole e la considerazione delle nostre esigenze da parte del Comune"Una lettera sottoscritta da 185 residenti del centro storico di Cuneo per chiedere “il rispetto delle regole e la considerazione da parte del Comune delle loro esigenze, che hanno spesso avuto l’impressione siano subordinate a quelle degli esercenti”. Indirizzata alla sindaca Patrizia Manassero, la lettera è firmata dall’avvocato Claudio Massa, noto in città per le sue battaglie "antimovida" degli ultimi anni. I mittenti - si legge nello stesso documento - risiedono in Contrada Mondovì, piazza Boves, via Peveragno, via Ramorino, via Roma, corso Giovanni XXIII, via Cacciatori delle Alpi, via Chiusa Pesio, via Alba, via Barbaroux, via Fresia, via Bonelli, via Savigliano, via San Sebastiano, via Dronero, via Saluzzo e via Amedeo Rossi. Il tema è quello del degrado e degli episodi di schiamazzi e criminalità che da tempo interessano il centro storico, con piazza Boves a fare da epicentro: se n’è parlato più volte anche in Consiglio comunale, l’ultima volta ieri sera, su interpellanza di Franco Civallero.
Una richiesta di attenzione su questi temi - si legge nella lettera firmata dall’avvocato Massa - era già stata inviata al Comune a luglio del 2013: una segnalazione “da cui emerge che le problematiche patite dai residenti appaiono perdurare a più di dieci anni di distanza”. Problematiche - prosegue ancora la lettera - che i residenti firmatari “patiscono ogni giorno (ed ogni notte) sulla loro pelle, con compromissione anche del diritto fondamentale alla salute, che si ritiene debba prevalere (e così opina una giurisprudenza ormai consolidata) su quello dell’iniziativa economica, ivi compreso lo sviluppo turistico della nostra città che invece esponenti politici, esterni e interni al Consiglio comunale, giudicano (per me in modo erroneo) di natura assolutamente prevalente. È principio cardine di ogni società democratica e liberale quello secondo il quale il diritto di ciascuno finisce dove inizia quello dell’altro”.
“Sono certo - continua Massa - che questo ente sia consapevole dell’indirizzo giurisprudenziale che attribuisce ai Comuni precise responsabilità in caso di omissione di interventi finalizzati ad eludere derive nella gestione del ‘divertimento’ (almeno per alcuni e a scapito di molti altri)”. Nel documento si chiede la disponibilità del Comune ad agire con “interventi finalmente risolutivi”.
Già a settembre dello scorso anno, sempre tramite l’avvocato Massa, alcuni residenti del centro avevano presentato una diffida al Comune, accusato di “essere venuto meno all’obbligo di esercitare la tutela del diritto alla salute del cittadino”. Ora un nuovo capitolo della “saga”. La movida - e soprattutto i suoi effetti collaterali - a Cuneo continua ad essere un problema.
a.d.
CUNEO cuneo