Maltempo, anche l'agricoltura conta i danni: 'Serve investire sulla prevenzione'
I commenti dei vertici regionali e provinciali di Coldiretti, Confagricoltura e Cia dopo i nubifragi che hanno colpito le valli Vermenagna e TanaroIl peggio dovrebbe essere passato: le previsioni indicano ancora qualche pioggia debole sul Piemonte per domani pomeriggio, ma senza gravi rischi. In queste ore è in corso il conto dei danni per l’ultima ondata di maltempo, che tra ieri sera (venerdì) e questa mattina ha flagellato la nostra regione con una violenza inaudita.
Ponti crollati, paesi, campi e strade allagati, frane in montagna e in collina. Purtroppo si segnalano anche dispersi, al momento 16, tutti tra la provincia di Cuneo e la valle Roya. Eccezionale l’entità delle precipitazioni: nelle ultime 24 ore la stazione meteo di Sambughetto (Verbania) ha registrato 630 mm di pioggia, quella di Limone Piemonte 580 mm, superando così il record storico di pioggia sull’intera regione dal 1958.
Gravi, anche se al momento più contenuti rispetto a quanto sta accadendo per quanto riguarda i centri urbani e la viabilità, i danni per le aziende agricole: le associazioni di categoria stanno monitorando la situazione.
“Il nostro primo pensiero va alle famiglie dei dispersi, con la speranza che vengano ritrovati sani e salvi. Il bilancio per l’agricoltura è pesante e anche questa volta - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte - e dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, per evitare che si ripetano fenomeni di questo genere”.
“Nei prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata si potranno valutare i danni, che al momento si prospettano comunque importanti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – soprattutto nella nostra regione, dove il territorio è particolarmente fragile. Servono programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici che ogni anno causano vittime e danni ingenti alle imprese e all’agricoltura”.
“Ovunque si abbattano fenomeni intensi come questi - commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo - vallate, campagne e città sono messe in ginocchio: purtroppo siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici che sempre più frequentemente si esprimono con episodi violenti e non contenibili, con precipitazioni impetuose che si abbattono su un territorio reso più debole dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali”.
“Continuiamo in queste ore la verifica dei danni subiti dal comparto agricolo e invitiamo le aziende a segnalarci le situazioni di maggior disagio. Bene, intanto, la decisione del Governatore Cirio di chiedere lo stato di emergenza”, commenta Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
Un messaggio di cordoglio per le vittime e di vicinanza a tutte le famiglie che in queste ore stanno lottando contro i tragici effetti del maltempo viene espresso anche dal presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, che sottolinea la necessità di mettere in pratica tempestivi interventi di manutenzione ambientale che coinvolgano chi già opera direttamente sul territorio. “Senza un piano a tempo debito di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio – osserva Carenini – e di fronte all’incombenza del mutamento climatico, il nostro Paese è destinato a rincorrere un’emergenza dopo l’altra. Occorre pianificare con determinazione una politica di salvaguardia del territorio, nella quale gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte. Cia Agricoltori italiani, nel progetto “Il Paese che vogliamo” ha indicato come il ruolo di chi lavora a diretto contatto con la terra sia fondamentale per la manutenzione del territorio”.
Redazione
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