Maltrattamenti in un allevamento di suini cuneese: l'indagine di Essere Animali
Le immagini raccolte dall'organizzazione in un'azienda del circuito Consorzio Prosciutto di Parma sono state rilanciate anche da Selvaggia LucarelliScrofe e suinetti colpiti con un bastone e pinze metalliche, un operaio che sopprime un suinetto sbattendolo in un cancelletto di una gabbia parto, scrofe confinate in gabbie così piccole da impedire loro ogni movimento, mutilazioni senza anestesia, movimentazioni violente. È quanto si vede nelle immagini provenienti da un allevamento di maiali in provincia di Cuneo, che risulterebbe essere parte del circuito del Consorzio Prosciutto di Parma. L’inchiesta è stata realizzata da Essere Animali, organizzazione che si occupa di diritti degli animali, ed è stata rilanciata sui suoi social anche dalla giornalista Selvaggia Lucarelli.
Le immagini, raccolte durante un’indagine sotto copertura, sono molto forti e parlano chiaro. Al momento del tatuaggio e della marchiatura, sia le scrofe che i suinetti vengono percossi ripetutamente. Alcune scrofe hanno ferite dovute alla posizione fissa e immobile a cui sono costrette per via delle gabbie. Al momento dell’uscita delle scrofe dalle gabbie, gli operai non utilizzano rampe antiscivolo, costringendo gli animali, che hanno vissuto immobilizzati per più di un mese, a un salto che molti non sono in grado di compiere correttamente. Dalle immagini si vede quindi come alcune scrofe cadano a terra e successivamente zoppichino vistosamente. E ancora, si legge sul sito di Essere Animali: “I suinetti vengono castrati e mutilati della coda senza disinfettante né anestetico o analgesico e i guanti utilizzati dagli operatori sono ancora imbrattati dell’inchiostro usato per il tatuaggio, rischiando così di infettare la ferita. I maiali vengono afferrati per le orecchie e per le zampe sotto al ginocchio, con il rischio di causare lesioni e fratture. Gli operatori poi lanciano letteralmente gli animali, una pratica illegale e inspiegabile perché oltre a provocare sofferenza acuta agli animali è controproducente anche per l’allevatore. Questo è indicazione di una pessima formazione del personale”.
Essere Animali ha annunciato di aver denunciato l’allevamento per i presunti reati di maltrattamento di animali e abbandono di animali. “Queste nuove prove delle problematiche della filiera italiana arrivano poche settimane dopo lo scandalo che ha investito altri allevamenti del circuito del Prosciutto di Parma, documentati da Report su Rai 3", spiegano dall’organizzazione: “Con le nostre indagini e la campagna SOS Pig, documentiamo e denunciamo da tempo le problematiche degli allevamenti di suini in Italia, spesso associati alle “eccellenze” del Made in Italy ma dove sono state più volte documentate violenze, illegalità e pratiche legali che violano il benessere degli animali, come l’allevamento in gabbia delle scrofe. La petizione rivolta alle aziende alimentari ha superato le 160 mila firme e chiede ai principali marchi di prodotti suini di intervenire per eliminare l’utilizzo delle gabbie per le scrofe e le mutilazioni per i suinetti. In Italia sono 10 milioni i maiali allevati e macellati e che subiscono la mutilazione della coda e, nel caso dei maschi, la castrazione senza anestesia né analgesia. Durante parte della gestazione e per parto e allattamento, 500 mila scrofe sono rinchiuse in gabbie così piccole da impedire loro qualsiasi movimento. Queste pratiche causano estrema sofferenza ad animali intelligenti e sensibili e, nel caso del taglio routinario della coda, sono per giunta in violazione delle direttive UE, ma purtroppo diffuse nella quasi totalità degli allevamenti (anche dei circuiti DOP) italiani”.
a.d.
CUNEO Allevamenti