Mascherine, fino a giugno resta l’obbligo sul lavoro per i privati
La decisione, salutata con favore dai sindacati, dopo l’incontro con le parti sociali. Negli uffici pubblici la protezione è solo raccomandata per dipendenti e utentiResta in vigore l’uso obbligatorio delle mascherine “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto”, escludendo le attività svolte da soli. È, a quanto si apprende, la posizione emersa alla riunione delle parti sociali con il ministero del Lavoro, Salute e Mise per la valutazione del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid negli ambienti di lavoro”.
Le norme in approvazione si applicano ai lavoratori del settore privato. Per quanto riguarda gli impiegati pubblici e gli utenti dei pubblici uffici, l’uso della protezione resterà raccomandato ma non obbligatorio, come disposto lo scorso 29 aprile da una circolare del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.
Il governo ha confermato il protocollo vigente sui dispositivi di sicurezza fino a metà giugno. Poi è prevista una verifica per un aggiornamento. Le mascherine continueranno ad essere fornite dai datori di lavoro come dispositivi di protezione individuale e anche le altre misure presenti dovranno essere rispettate.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl erano stati convocati in videoconferenza al tavolo governativo insieme a Confindustria e associazioni del mondo datoriale. Dai sindacati è giunto un plauso alla conferma di un protocollo per il cui mantenimento si erano fortemente battuti. Anche Confcommercio aveva chiesto di mantenere l’uso della mascherina, in particolare per i lavoratori nei luoghi a contatto con il pubblico, come supermercati e negozi.
Redazione
CUNEO lavoro - Sindacati - Governo - coronavirus - mascherine