Mele, Coldiretti Cuneo: "Raccolta al via, buona qualità ma speculazione in agguato"
"Prospettive commerciali positive ma incombe la scure delle manovre speculative che danneggiano frutticoltori e consumatori con una forbice esagerata tra campo e scaffale"Quest’anno le mele cuneesi, pur a fronte di un lieve calo produttivo dovuto all’andamento climatico, sono contraddistinte da una qualità estetica e organolettica ovunque buona. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo in occasione dell’avvio della campagna di raccolta che si apre con buone prospettive commerciali, su cui però incombe la scure delle manovre speculative che danneggiano tanto i frutticoltori quanto i consumatori.
Le operazioni di raccolta – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – sono iniziate per le mele estive del gruppo Gala, mentre tra fine mese e inizio settembre si passerà alle varietà del gruppo Renetta del Canada, dopodiché sarà la volta delle mele a maturazione intermedia dei gruppi varietali Golden Delicious e Red Delicious; la campagna di raccolta continuerà fino a dicembre con i gruppi varietali a maturazione tardiva.
Sia nella produzione con lotta integrata che in quella biologica – rilevano i tecnici Coldiretti – sta aumentando la coltivazione di mele resistenti alle diverse malattie, sintomo della sensibilità dei produttori ai temi ambientali. Alcune di queste varietà, come Inored Story, riscontrano anche un buon successo di mercato.
Al momento la richiesta di mele Made in Cuneo è buona e numerosi magazzini hanno già cominciato la lavorazione e le spedizioni.
La Granda, che vanta una produzione di eccellenza a marchio IGP, la Mela Rossa Cuneo, ha conosciuto negli ultimi anni una progressiva espansione degli impianti di melo – spiega Coldiretti Cuneo – con oltre 2.000 aziende frutticole coinvolte e una superficie dedicata di quasi 6.000 ettari (+21% negli ultimi 5 anni), pari all’85% della superficie piemontese coltivata a melo.
“Un quadro di importante crescita e di grandi aspettative messo fortemente a rischio dalle speculazioni in atto lungo la filiera, con la grande distribuzione e i soggetti intermediari che applicano il proprio strapotere acquistando e vendendo a prezzi che non coprono i costi di produzione” denuncia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“In moltissimi casi i produttori – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – vengono pagati un anno dopo aver raccolto. Le mele dell’annata 2022, ad esempio, sono state pagate tra aprile e giugno di quest’anno e alcuni produttori oggi alle prese con la raccolta stanno ricevendo soltanto ora o, peggio ancora, stanno ancora aspettando le liquidazioni per il raccolto dell’anno scorso”.
Liquidazioni che, per la stragrande maggioranza delle partite di mele conferite nel 2022, non hanno coperto neppure i costi di produzione, variabili da 36 a 45 centesimi al chilo, secondo le elaborazioni della Fondazione Agrion. “Si crea così una forbice esagerata tra campo e scaffale, tra la remunerazione del prodotto ai frutticoltori, ridotta ai minimi termini, e il prezzo altissimo della frutta pagato dai consumatori” evidenzia il Presidente Nada.
Coldiretti Cuneo ricorda che, in base al Decreto contro le pratiche commerciali sleali (D.Lgs. 198/2021), i produttori che non sono soci di Cooperativa o di Organizzazioni dei Produttori (OP) o che vendono al di fuori della propria Cooperativa o della propria OP, devono stipulare prima della consegna dei prodotti un contratto in forma scritta, con l’indicazione della durata, delle quantità e delle caratteristiche del prodotto venduto, del prezzo, delle modalità di consegna e di pagamento e delle norme applicabili in caso di forza maggiore; l’obbligo non sussiste nel caso di cessione al consumatore o di cessioni con contestuale consegna e pagamento del prezzo pattuito.
c.s.
CUNEO cuneo