Meteo: dopo mesi di siccità, ora la stabilità estiva tarda ad arrivare
Le carte meteorologiche dicono che i famigerati anticicloni estivi ancora non si vedono. E in alcune zone della Provincia l’acqua da poca è diventata troppaSu alcune zone della Provincia l’acqua da poca è diventata troppa. Ne sono testimoni alcuni settori, dal Monregalese, alle pedemontane saluzzesi, fino alla pianura di Marene e Savigliano, che negli ultimi giorni stanno vedendo forti temporali. Dove continua a piovere il terreno non asciuga e si prospetta già la conta dei danni per un periodo veramente funesto. Nella pianura tra il Torinese e il Cuneese, lungo il corso del Po ha fatto la sua comparsa anche la grandine. Il 10 maggio una violenta grandinata ha imbiancato la pianura tra Cardè e Moretta, causata da una supercella temporalesca, una formazione convettiva responsabile dei fenomeni tornadici. Il 24 maggio, poi, la zona è stata di nuovo colpita da un forte episodio grandinigeno, con danni ingenti alle colture, allagamenti e disagi.
Nel solo mese di maggio, a Barge sono stati registrati 677,6 millimetri di pioggia, una qualità letteralmente da capogiro. Complice di questa situazione è stata la persistenza di un blocco atlantico tra l’Oceano e la Penisola scandinava che ha determinato condizioni di instabilità, talvolta perturbate, “senza via d’uscita” sul Mediterraneo, responsabili, tra l’altro delle rovinose alluvioni in Emilia-Romagna, e condizioni molto siccitose in Francia, Germania e Polonia. Questa fase ha portato la persistenza di correnti orientali che, incontrando i rilievi, hanno determinato l’effetto “stau”, l’effetto sbarramento che accentua le precipitazioni sulle basse valli.
In particolare, il peggioramento, verificatosi tra il 19 e il 21 maggio, nel settore pedemontano alpino ha provocato — si legge sul rapporto dell’Arpa Piemonte — “alcuni crolli che hanno determinato l’interruzione di alcune strade provinciali e comunali e la chiusura temporanea di alcuni tratti in via precauzionale”. Alcuni torrenti hanno superato il livello di guardia, in particolare Varaita, Tanaro, Ellero, Corsaglia e Pesio. Il Ghiandone ha sfiorato il livello di pericolo a Staffarda, esondando nel territorio di Barge.
E a vedere le carte meteorologiche a lungo termine, sembra che la stabilità estiva sia ancora lontana. I famigerati anticicloni africani, che nelle scorse estati puntavano dritti verso l’Italia e l’Europa, quest’anno ancora non si fanno vedere. Negli ultimi 40 giorni si è registrata infatti, a livello globale, una forte alterazione della circolazione dei venti, con blocchi anticiclonici sulle medie-alte latitudini.
Federico Mellano
CUNEO meteo