Migranti in regione, Cirio scrive al ministro Lamorgese: ‘No a ulteriori invii’
‘Il Piemonte non può garantire oltre queste forme di accoglienza’ sostiene il governatore: ‘Si mette a rischio un equilibrio sanitario raggiunto con sacrifici enormi’Sulla questione dei recenti sbarchi di immigrati in Sicilia interviene anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, chiedendo uno stop alla redistribuzione: “Sto seguendo personalmente la situazione e trovo profondamente assurdo che la Regione non possa avere competenza in una decisone del genere, ma debba subire le decisioni del governo nazionale su un tema che può avere conseguenze dirette sulla salute e sulla sicurezza sanitaria del proprio territorio”.
Secondo quanto riportato da fonti di stampa, il Viminale ha pianificato di collocare 156 stranieri nei confini piemontesi: per quanto si sa finora una cinquantina dovrebbero essere accolti nel centro polifunzionale Sprar Fenoglio di Settimo Torinese e altri 41 al Parco della Pellerina di Torino. Cirio precisa di essersi sincerato quotidianamente, tramite il prefetto di Torino, che nei confronti di queste persone venissero adottate tutte le procedure e le verifiche sanitarie opportune e che le forze dell’ordine garantissero l’effettivo rispetto della quarantena a cui erano sottoposte.
“Ora però diciamo ‘basta’ e l’ho scritto al Ministero degli Interni perché il Piemonte non può garantire oltre queste forme di accoglienza” aggiunge il governatore: “Arriviamo da mesi terribili, siamo state una delle regioni più colpite dall’emergenza e stiamo raggiungendo, a fronte di sacrifici enormi, un equilibrio sanitario che non può essere messo a rischio in questo modo”.
Sulla questione era già intervenuto nel pomeriggio l’assessore regionale alla Sicurezza e all’Immigrazione Fabrizio Ricca, commentando le dichiarazioni con cui il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva esortato il governo a “lavorare di più con le regioni”: “I piemontesi, con il loro voto di un anno fa, hanno espresso un giudizio inequivocabile su certe politiche e noi abbiamo il dovere di tutelare e rappresentare la loro volontà. Se il ministro lo ritiene opportuno, quindi, lo invitiamo a inviare i futuri migranti approdati sulle nostre coste in quelle Regioni italiane che sceglieranno volontariamente di ospitarli, forti anche di un mandato elettorale votato all’accoglienza indiscriminata. Per risolvere il problema alla radice basterebbe fare come si faceva un anno fa, quando la Lega era al Governo: meno sbarchi, nessun problema di ricollocazione”.
Redazione
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