Mondialpol non chiude la sede di Cuneo: scongiurato il rischio trasferimento
Dopo il braccio di ferro con Filcams Cgil e Uiltucs Uil, l’azienda ha rivisto la decisione di spostare tutti i 45 dipendenti a Collegno: "Ora si sblocchi il CCNL"Si è concluso con una vittoria dei lavoratori il braccio di ferro instaurato in questi mesi fra i sindacati e la dirigenza di Vedetta 2 Mondialpol spa. Il 30 aprile scorso il management, tramite una missiva aziendale, aveva reso nota la propria decisione di trasferire tutte le attività su Torino.
I vertici aziendali avevano infatti comunicato la volontà di chiudere il sito cuneese di via Valle Po e trasferire i 45 dipendenti a Collegno, nella sede centrale del gruppo in via Nazioni Unite, entro il 30 giugno. Ne sono scaturiti una serie di incontri, mediati dalla Prefettura, per scongiurare il rischio che le guardie giurate si trovassero ad affrontare lunghi spostamenti e ingenti spese per proseguire il loro lavoro.
La decisione, confermata come “irrevocabile” nel maggio scorso, è stata però rivista a seguito dell’incontro tenutosi il 29 ottobre. In questa occasione i rappresentanti dei lavoratori hanno ricevuto dalla dirigenza di Vedetta 2 Mondialpol ufficiale comunicazione che la sede di Cuneo non chiuderà.
“Sono stati mesi difficili di continui contatti, assemblee e trattative. Trentaquattro guardie particolari giurate, donne e uomini che con le loro rispettive famiglie vivono nel Cuneese, rimarranno qui” dichiarano congiuntamente Ivan Infante (Filcams-Cgil) e Roberto Comba (Uiltucs-Uil).
Per i sindacati è una vittoria, al netto delle riduzioni volontarie di personale: “Preservare l'occupazione sul territorio è sempre stata la linea che le organizzazioni sindacali e maestranze hanno portato all'azienda, un risultato che ci vede soddisfatti seppur all'interno di un contesto che ha visto ridurre, in modo volontario, le unità occupate. Ora le guardie particolari giurate potranno continuare a svolgere il loro lavoro con maggiori certezze e stabilità all'interno di un settore come quello della vigilanza privata, con CCNL bloccato da oltre 5 anni il cui rinnovo non può essere più procastinato, che può rappresentare, anche in questa provincia, una possibilità occupazionale per chi è in cerca di lavoro”.
Redazione
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