"Nei programmi dei candidati a sindaco di Valdieri non si affronta il tema degli usi civici del Valasco"
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dei presidenti delle sezioni cuneesi delle associazioni Legambiente e Pro NaturaRiceviamo e pubblichiamo.
A Valdieri fra pochi giorni si vota per il rinnovo del Consiglio Comunale e, con rammarico, abbiamo notato che non è stato affrontato, se non marginalmente nel programma di una lista, l’annosa questione del Valasco che ha visto impegnate attivamente Legambiente Cuneo e Pro Natura Cuneo ormai da oltre un ventennio. Si tratta della questione degli usi civici sul territorio del Valasco, oggi di proprietà privata.
E’ opportuno ricordare le tante tappe di questa vicenda. Nel 1992, le Associazioni ambientaliste con l’Associazione dimore storiche italiane (ADSI) erano intervenute per porre fine allo stato di degrado della casa di caccia del Valasco. Si creò un grande movimento di opinione che costrinse il proprietario a recuperare la struttura e a destinarla a rifugio/albergo. In quell’occasione molti si posero il problema del perché un bene così vasto e importante, circa 2.500 ettari, restasse in mani private. Nel 1999 il Comune di Valdieri e la Regione Piemonte conferirono incarico professionale per l’accertamento dei gravami di uso civico sul territorio del Valasco. Il perito demaniale incaricato accertò la presenza dell'uso civico sui terreni privati del Valasco con perizia tecnica asseverata datata 30 luglio 2001.
Il 6 agosto 2001 il Comune di Valdieri trasmetteva alla Regione Piemonte, Settore usi civici, la perizia tecnica per i provvedimenti di competenza, ovvero l’approvazione dell’accertamento dei diritti demaniali in conformità alla legislazione vigente. Ciò significa che gli atti di vendita del Valasco a favore del Re Vittorio Emanuele II e successivamente dai Savoia ai privati sarebbero nulli, perché non è stato rispettato il disposto legislativo sugli usi civici. Ma da allora (2001) non si è più saputo niente. Il problema è che, in questa situazione di incertezza, tutto è lasciato degradare, dalla strada di accesso (un’importante opera militare), ai sentieri, ai rifugi.
Lo scorso anno (30 ottobre 2020), visto il silenzio di Comune e Regione, abbiamo chiesto formalmente al Sindaco di Valdieri e alla Regione Piemonte “di voler comunicare lo stato dell’istruttoria della procedura di accertamento demaniale avviata nel 2001”. Silenzio! A questo punto, è stato richiesto, anche con l’intervento del Difensore civico regionale, l’accesso agli atti del procedimento amministrativo originato dalla perizia demaniale depositata il 30 luglio 2001. Dall’esame della documentazione abbiamo riscontrato che nessun provvedimento era stato assunto dalla Regione Piemonte, fondamentalmente perché il Comune di Valdieri, negli anni, non ha mai sollecitato la definizione del procedimento.
Il 14 febbraio 2021 abbiamo diffidato il Comune di Valdieri e la Regione Piemonte, “per quanto di rispettiva competenza, a voler adottare il provvedimento conclusivo del procedimento”. Da quella data (14 febbraio 2021) ad oggi vi sono stati scambi di lettere tra Regione e Comune. La Regione ha giustificato la sua inattività a fronte dell’intervenuta modifica alla Legge Regionale sugli usi civici nel 2009, ribadendo più volte che oggi in base alla nuova normativa la competenza di conclusione del procedimento è del Comune di Valdieri.
L’ultima lettera della Regione del 29 giugno 2021 sottolinea il “potere-dovere del Comune di Valdieri di porre fine all’occupazione senza titolo o senza valido titolo di un terreno gravato da uso civico. Tale onere e obbligatorietà di esercizio non può essere influenzato da elementi di discrezionalità”. Il Sindaco di Valdieri nelle sue lettere di risposta alla Regione “si riserva di valutare quali azioni intraprendere in base al bilancio e alla prossima campagna elettorale”.
A fronte di questa inerzia il 27 luglio di quest’anno abbiamo presentato un’istanza al Presidente della Giunta Regionale per l’adozione del potere sostitutivo previsto dalla legislazione vigente. E continuiamo ad aspettare!
Ci spiace che non sia stata sfruttata la campagna elettorale per spiegare ai propri concittadini il problema e quali intenzioni in merito al Valasco la futura amministrazione vorrà assumere. Ricordiamo che i cittadini di Valdieri sono i titolari del diritto di uso civico che il Comune deve gestire nel loro interesse. In tutti questi anni il Comune ha speso dei soldi pubblici in pareri legali, perizie tecniche, dispendio di personale per la gestione della pratica, ecc., senza arrivare alla conclusione del procedimento.
Vorremmo ricordare il ruolo fondamentale degli usi civici per la vita e lo sviluppo delle comunità locali e per la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. E’ un diritto inalienabile della comunità. Quindi, se gli atti di vendita del Valasco sono illegittimi, si provveda a far ritornare in mani pubbliche un bene così prezioso e importante.
Rassicuriamo i cittadini di Valdieri che continueremo a seguire gli sviluppi della questione Valasco.
Domenico Sanino – presidente Pro Natura Cuneo
Bruno Piacenza – presidente Legambiente Cuneo
c.s.
VALDIERI valdieri