Nel 2017 l'export della provincia di Cuneo è stato di 7,7 miliardi
Le vendite all’estero aumentano del 10,4 per cento rispetto al 2016. Ottimi risultati nei vari comparti delle vendite fuori Italia
Nel 2017 il valore delle esportazioni cuneesi di merci si è attestato a 7,7 miliardi di euro, registrando un aumento del 10,4% rispetto al 2016.
Prendendo in esame le singole performance trimestrali si osservano risultati positivi in tutti i periodi dell’anno: all’aumento tendenziale del 13,5% del I trimestre 2017 è seguito quello del 7,3% del periodo aprile-giugno, ancora di segno più il terzo trimestre (11,1%) così come il quarto (9,7%).
Il valore delle importazioni di merci è stato pari a 4,1 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente (+1,8%). La provincia di Cuneo evidenzia una crescita delle merci esportate rispetto alle merci importate: questo porta il saldo della bilancia commerciale a 3,5 miliardi di euro, un risultato migliore di quanto realizzato nel 2016 (+2,9 miliardi di euro).
Dopo anni incerti, il cuneese mette a punto un’ottima performance annuale dell’export che si allinea a quanto realizzato a livello regionale, dove la crescita delle vendite oltre confine è stata del +7,7%. Cuneo continua a confermarsi, dopo Torino (che detiene una quota del 46,2%), la seconda provincia esportatrice del Piemonte, generando il 16,0% del valore delle vendite regionali all’estero. Per quanto concerne il dato nazionale, si registrano incrementi delle vendite sui mercati esteri più contenuti per le regioni nord occidentali (+7,6%), centrali (+7,0%), nord orientali (+6,6%), e meridionali (+2,8%), mentre l’area insulare evidenzia una crescita particolarmente elevata (+29,4%) determinata dall’aumento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati.
“Il 2017 si è chiuso con un risultato eccezionale per la Provincia Granda che, con 7,7 miliardi di euro di esportazioni, testimonia la capacità e la caparbietà dei nostri imprenditori di saper competere con successo sui mercati internazionali nonostante le annose criticità causate dalla carenza di infrastrutture - commenta Ferruccio Dardanello, presidente dell’ente camerale. - I valori registrati nei principali settori della nostra economia rappresentano un record storico assoluto e ci spingono a proseguire nell’attività di sostegno e accompagnamento all’export. La Camera di commercio, che da sempre ha favorito questi processi, deve ritornare ad avere le funzioni che la legge di riforma ha purtroppo ridimensionato per dare l’opportunità a centinaia di nuove imprese di diventare le protagoniste del mercato globale”.
L’evidente crescita registrata a livello complessivo provinciale è scaturita dai trend positivi della quasi totalità dei principali settori delle vendite all’estero. Anche nel 2017 è il comparto manifatturiero a ricoprire una componente praticamente esclusiva dell’export cuneese, segnando nel complesso un aumento del 12,3% dei volumi di vendite oltre confine. Con una quota del 32,2%, i prodotti alimentari, bevande e tabacco sono il principale settore delle vendite all’estero, con un aumento del +16,0% rispetto al 2016. Di segno positivo anche le esportazioni dei mezzi di trasporto (+8,6%) e macchinari ed apparecchi n.c.a. (8,3%). Con un peso del 12,7%, articoli in gomma e materie plastiche rappresentano il quarto prodotto esportato dalle imprese cuneesi ed hanno chiuso l’anno con la variazione tendenziale migliore (+31,1%). Variazioni negative si registrano per i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e pesca (-22,1%) e del legno e prodotti in legno (-1,0%).
Per quanto concerne i mercati di sbocco, il bacino dell’Ue - 28 si conferma, anche per il 2017, la destinazione principale delle esportazioni cuneesi, assorbendo il 69,9% delle vendite all’estero. Ai mercati situati al di fuori dell’area comunitaria è destinata invece una quota del 30,1%. Entrambi chiudono l’anno positivamente, con una variazione tendenziale del 12,2% per i mercati comunitari e del 6,2% per i restanti paesi.
Entrando nel dettaglio, si evidenzia la crescita delle vendite verso i Paesi continentali più rappresentativi dell’export della Provincia Granda: tra quelli che rivestono il maggior peso, si indica il segno più verso la Francia (+8,9%) e la Germania (+3,5%). Decisamente sostenute le vendite dirette in Spagna (+25,1%) e Repubblica ceca (+36,0%).
Al di fuori dei confini dell’Unione europea, come già nel 2016, Stati Uniti e Svizzera rappresentano le prime due destinazioni delle merci locali. Le imprese cuneesi hanno incrementato le vendite del +4,6% verso gli Stati Uniti mentre sono diminuite del -1,2% quelle verso la Svizzera. Flettono pesantemente le esportazioni verso l’Arabia Saudita (-25,2%) ma aumentano in tutti gli altri paesi analizzati. Il risultato realizzato sul mercato australiano è quello più evidente (+70,0%): sebbene rappresenti un’esigua quota dell’export cuneese (1,5%), il risultato è scaturito, in primo luogo, da vendite di macchinari e apparecchi n.c.a.
Prendendo in esame le singole performance trimestrali si osservano risultati positivi in tutti i periodi dell’anno: all’aumento tendenziale del 13,5% del I trimestre 2017 è seguito quello del 7,3% del periodo aprile-giugno, ancora di segno più il terzo trimestre (11,1%) così come il quarto (9,7%).
Il valore delle importazioni di merci è stato pari a 4,1 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente (+1,8%). La provincia di Cuneo evidenzia una crescita delle merci esportate rispetto alle merci importate: questo porta il saldo della bilancia commerciale a 3,5 miliardi di euro, un risultato migliore di quanto realizzato nel 2016 (+2,9 miliardi di euro).
Dopo anni incerti, il cuneese mette a punto un’ottima performance annuale dell’export che si allinea a quanto realizzato a livello regionale, dove la crescita delle vendite oltre confine è stata del +7,7%. Cuneo continua a confermarsi, dopo Torino (che detiene una quota del 46,2%), la seconda provincia esportatrice del Piemonte, generando il 16,0% del valore delle vendite regionali all’estero. Per quanto concerne il dato nazionale, si registrano incrementi delle vendite sui mercati esteri più contenuti per le regioni nord occidentali (+7,6%), centrali (+7,0%), nord orientali (+6,6%), e meridionali (+2,8%), mentre l’area insulare evidenzia una crescita particolarmente elevata (+29,4%) determinata dall’aumento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati.
“Il 2017 si è chiuso con un risultato eccezionale per la Provincia Granda che, con 7,7 miliardi di euro di esportazioni, testimonia la capacità e la caparbietà dei nostri imprenditori di saper competere con successo sui mercati internazionali nonostante le annose criticità causate dalla carenza di infrastrutture - commenta Ferruccio Dardanello, presidente dell’ente camerale. - I valori registrati nei principali settori della nostra economia rappresentano un record storico assoluto e ci spingono a proseguire nell’attività di sostegno e accompagnamento all’export. La Camera di commercio, che da sempre ha favorito questi processi, deve ritornare ad avere le funzioni che la legge di riforma ha purtroppo ridimensionato per dare l’opportunità a centinaia di nuove imprese di diventare le protagoniste del mercato globale”.
L’evidente crescita registrata a livello complessivo provinciale è scaturita dai trend positivi della quasi totalità dei principali settori delle vendite all’estero. Anche nel 2017 è il comparto manifatturiero a ricoprire una componente praticamente esclusiva dell’export cuneese, segnando nel complesso un aumento del 12,3% dei volumi di vendite oltre confine. Con una quota del 32,2%, i prodotti alimentari, bevande e tabacco sono il principale settore delle vendite all’estero, con un aumento del +16,0% rispetto al 2016. Di segno positivo anche le esportazioni dei mezzi di trasporto (+8,6%) e macchinari ed apparecchi n.c.a. (8,3%). Con un peso del 12,7%, articoli in gomma e materie plastiche rappresentano il quarto prodotto esportato dalle imprese cuneesi ed hanno chiuso l’anno con la variazione tendenziale migliore (+31,1%). Variazioni negative si registrano per i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e pesca (-22,1%) e del legno e prodotti in legno (-1,0%).
Per quanto concerne i mercati di sbocco, il bacino dell’Ue - 28 si conferma, anche per il 2017, la destinazione principale delle esportazioni cuneesi, assorbendo il 69,9% delle vendite all’estero. Ai mercati situati al di fuori dell’area comunitaria è destinata invece una quota del 30,1%. Entrambi chiudono l’anno positivamente, con una variazione tendenziale del 12,2% per i mercati comunitari e del 6,2% per i restanti paesi.
Entrando nel dettaglio, si evidenzia la crescita delle vendite verso i Paesi continentali più rappresentativi dell’export della Provincia Granda: tra quelli che rivestono il maggior peso, si indica il segno più verso la Francia (+8,9%) e la Germania (+3,5%). Decisamente sostenute le vendite dirette in Spagna (+25,1%) e Repubblica ceca (+36,0%).
Al di fuori dei confini dell’Unione europea, come già nel 2016, Stati Uniti e Svizzera rappresentano le prime due destinazioni delle merci locali. Le imprese cuneesi hanno incrementato le vendite del +4,6% verso gli Stati Uniti mentre sono diminuite del -1,2% quelle verso la Svizzera. Flettono pesantemente le esportazioni verso l’Arabia Saudita (-25,2%) ma aumentano in tutti gli altri paesi analizzati. Il risultato realizzato sul mercato australiano è quello più evidente (+70,0%): sebbene rappresenti un’esigua quota dell’export cuneese (1,5%), il risultato è scaturito, in primo luogo, da vendite di macchinari e apparecchi n.c.a.
c.s.
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