Nel 2023 in provincia di Cuneo sono nate 884 aziende guidate da donne
Quelle che hanno cessato l'attività sono state 1.109. In sofferenza tutti i settori, tranne le altre attività di servizi e alloggio e ristorazioneLe imprese femminili registrate al 31 dicembre 2023 al Registro camerale sono 14.505 con un’incidenza del 22,3% sull’universo delle imprese complessivamente registrate in provincia di Cuneo e un grado di imprenditorialità esclusivo dell’86,6%, più alto di quello regionale e nazionale (rispettivamente dell’82,7% e dell’80,7%). Più di tre su dieci svolgono la propria attività nel settore dell’agricoltura, quasi otto su dieci sono imprese individuali, l’11,4% è guidato da giovani donne, il 8,2% è amministrato da straniere: questo l’identikit della componente femminile del sistema imprenditoriale cuneese nel 2023.
L’analisi dei dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo evidenzia come le imprese femminili abbiano sofferto in maggior misura delle criticità registrate dal sistema imprenditoriale nel suo complesso. A fronte della nascita di 884 aziende a conduzione femminile, quota in aumento rispetto al 2022 quando le iscrizioni ammontavano a 834, ne sono cessate 1.019 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), numero inferiore rispetto alle 1.052 dell’anno precedente.
Il saldo tra i due flussi (iscrizioni e cancellazioni non d’ufficio) è negativo per 135 unità e si traduce in un tasso di crescita del -0,92% conseguenza di un discreto dinamismo sul fronte della natalità (+6,03%) e da una mortalità ancora più elevata (+6,95%). Il dato è meno positivo sia rispetto a quello piemontese (-0,5%) sia a quello nazionale (+0,5%) e anche a quello registrato in ambito provinciale dal tessuto imprenditoriale complessivo (-0,1%).
A livello regionale, le imprese femminili della provincia di Cuneo con un peso del 15,3% si posizionano numericamente subito dopo quelle della provincia di Torino.
L’analisi della presenza delle imprese femminili nei diversi settori economici evidenzia che il comparto merceologico più rappresentato è quello dell’agricoltura (30,7%), che quasi un’impresa su cinque svolge attività commerciali e che più di una su dieci è impegnata nelle altre attività dei servizi, incluse parrucchiere e lavanderie. Quote significative operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,2%) e nelle attività immobiliari (6,1%). Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore spicca la forte specializzazione femminile nelle altre attività dei servizi (il 65,6% delle aziende del settore è amministrato da donne) e nei servizi di ricettività, con alberghi e ristoranti (34,0%).
Esaminando in dettaglio i singoli settori emerge come tutti abbiano subito una contrazione dello stock registrato (agricoltura -3,3%; commercio -1,7%; attività immobiliari –1,4% a esclusione delle altre attività di servizi (+1,0%) e delle attività di servizi di alloggio e ristorazione +0,2%.
L’analisi per forma giuridica conferma che le imprenditrici prediligono organizzare la propria attività come ditta individuale, opzione scelta nel 74,9% dei casi, a fronte di una frequenza del 60,9% osservata a livello complessivo provinciale. Tale scelta è favorita dalla minor onerosità di avvio di questa forma giuridica anche se un rapido turnover è evidenziato da un tasso di natalità discreto (4,0%) e da uno di mortalità meno buono (5,8%). Seguono le società di persone e le società di capitale con incidenze del 14,8% e dell’8,9% (sono rispettivamente il 21,8% e il 15,1% per l’universo delle imprese cuneesi). Chiudono le altre forme giuridiche, tra le quali trovano spazio le cooperative, che riuniscono l’1,5% delle aziende a conduzione femminile.
“Le imprese a guida femminile nel 2023 sono diminuite dello 0,92%, una piccola percentuale che però nasconde un numero assoluto di 1.019 donne che hanno abbandonato la loro attività imprenditoriale. Leggo in questo dato la necessità di continuare a lavorare per sostenere in tutti modi l’intraprendenza femminile su più fronti: presa di coscienza delle proprie capacità e conseguente aumento dell’autostima, abbattimento di pregiudizi culturali, incremento delle conoscenze finanziarie, accompagnamento al superamento di difficoltà burocratiche, incentivi economici - sottolinea la Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Cuneo Egle Sebaste - . Il nostro Comitato si impegna nella diffusione di temi importanti e soprattutto nel creare la coscienza della capacità di fare rete. Non sentirsi sole, confrontarsi, sapere che altre hanno affrontato i nostri problemi è fondamentale per una sana e responsabile crescita professionale”.
L’esame della natimortalità delle imprese femminili per forma giuridica rivela un graduale processo di strutturazione delle attività per far fronte alle nuove sfide di mercato: le società di capitale hanno registrato un tasso di crescita positivo (+2,6%), frutto di una natalità (+6,5%) molto maggiore rispetto all’indice di mortalità (+3,9%). Il saldo tra i flussi di iscrizioni e cessazioni è, invece, negativo per tutte altre forme giuridiche. Chiudono il 2023 con un tasso di crescita di segno meno le società di persone (-2,9%), le imprese individuali (-0,9%) e le altre forme (-1,8%).
c.s.
CUNEO Camera di Commercio