Nel “giardino che non c’è” non è cambiato niente: rovi e ruggine nell’area intitolata a Duilio Del Prete
A dieci anni dalla prima interpellanza, si aspetta ancora una variante al piano regolatore di Cuneo. Intanto la famiglia dell’attore ha fatto rimuovere la targaNon si è parlato solo dei giardini di corso Galileo Ferraris nell’ultima seduta consiliare a Cuneo, ma anche di un’altra “area verde” che, in realtà, è tale solo per la toponomastica. Esiste in città un luogo intitolato all’attore Duilio Del Prete, figura popolare della commedia all’italiana tra gli anni Settanta e Settanta - tra i film più noti Alfredo, Alfredo, Vogliamo i colonnelli e soprattutto Amici miei - ma anche della prosa Rai e del teatro.
Si trova sul viale Angeli, all’incrocio con la discesa di via Tetto Cavallo. Da anni è un deposito di materiali da cantiere e nulla più, sebbene un cartello datato 2021 ponga l’ottimistico termine di consegna dei lavori entro 365 giorni. La faccenda dura da più di un decennio, tant’è che già nel 2014 Nello Fierro di Cuneo per i Beni Comuni aveva interpellato l’amministrazione per chiedere a che punto fosse la ridefinizione urbanistica dell’area. Nel 2020 una seconda interpellanza a firma dello stesso consigliere, dove si faceva notare che intanto era scomparsa la targa d’intitolazione.
“Sappiamo poi che era stata rimossa su desiderio dei parenti, vedendo un tale degrado” spiega ora Luciana Toselli, anche lei di Cuneo per i Beni Comuni, rinnovando a distanza di quattro anni la stessa domanda. “Non cercherò giustificazioni” aveva risposto l’allora assessore all’Urbanistica Luca Serale, ricordando che l’intervento è legato alla variante 23 del piano regolatore, dove è prevista come extraonere la riqualificazione dell’area nell’ambito dei lavori sull’ex Paio Vejo. Un’istanza presentata a maggio del 2020 aveva bloccato tutto: “Cercheremo altri modi per velocizzare l’intervento” assicurava Serale.
Un mandato dopo tocca al suo successore Alessandro Spedale rendere noto che lì, malgrado i buoni propositi, non si è mosso niente. “Se vincoliamo alla variante strutturale del Prg la realizzazione del giardino è come dire che dovremo riparlarne tra dieci anni” aveva risposto, a suo tempo, il consigliere Fierro: frase che rischia di essere profetica, dato che quasi metà di quel periodo è già trascorso.
“È quasi un vizio tutto cuneese: fatichiamo da sempre a celebrare talenti letterari, artisti, attori, personaggi di spettacolo” lamenta Paolo Armellini (Indipendenti), che aggiunge: “Per quale motivo chi governa la città si concentra su progetti faraonici, parchi Parri e piani periferie, e non pensa ad azioni meno grandiose ma ugualmente significative, come quelle per fare onore alla memoria di Duilio Del Prete?”. Un appello altrettanto accorato giunge da Franco Civallero (Forza Italia): “Se non volete farlo per il viale, fatelo per la memoria di Duilio Del Prete: a noi che l’abbiamo conosciuto e stimato piange il cuore vedere che il giardino che il Comune aveva deciso di intitolargli è diventato un deposito di materiale”.
In clima di amarcord, il forzista ricorda “un caro amico che ha rallegrato tante serate al Vecchio Zuavo e che ha portato a Cuneo grandi personaggi”, mentre Ugo Sturlese, suo compagno di scuola, ne rievoca le doti artistiche: “Era soprattutto un grande chansonnier”. “Cerchiamo almeno di tenerlo in modo decente” conclude Luciana Toselli: “Tagliamo l’erba, non facciamone un deposito di attrezzi. Poi si farà quello che si potrà”.
Andrea Cascioli
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