Nel sequestro di crack e hashish spunta un farmaco anti-ipertensivo: "Un ulteriore campanello d'allarme"
Il dottor Coppola (Ser.D. Asl CN1): "Preoccupante, chi vende cerca di allargare la platea". Il dottor Risso (Dipartimento Salute Mentale Asl e Santa Croce): "Rischi gravi per la salute"Due arresti, il sequestro di dosi di crack e hashish e il contestuale ritrovamento di diverse confezioni di Nifedipina, un farmaco anti-ipertensivo i cui effetti, abbinati ad alcuni stupefacenti, possono produrre conseguenze gravi per la salute. È il bilancio dell’operazione condotta la scorsa settimana dalla Questura di Cuneo, scaturita dai controlli nei confronti di un individuo sospetto che si trovava in corso Nizza. Un rinvenimento inedito, quello del citato farmaco, e particolarmente allarmante: visti i rischi associati alla salute, dopo il sequestro sono stati infatti informati i Servizi per le Dipendenze patologiche dell’Asl Cn1 e il Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Cn1 e del “Santa Croce”, che provvederanno a diramare un alert ai medici di base e alle farmacie presenti sul territorio.
“Per noi si tratta di una novità assoluta, non abbiamo ancora ricevuto segnalazioni relative a questo farmaco”, dice il dottor Maurizio Coppola, direttore del Ser.D. dell’Asl CN1: “Di certo è una preoccupazione in più, anche se l’impatto è soprattutto per i servizi di urgenza, come il Pronto Soccorso: errori nel dosaggio possono infatti portare a una serie di problematiche cardiache”.
La Nifedipina - spiega Coppola - “viene utilizzata per mitigare gli effetti collaterali degli stupefacenti: la strategia di chi vende potrebbe essere questa, nell’ottica di rivolgersi a un mercato potenzialmente più ampio”: “Negli ultimi anni il mercato del territorio cuneese vede un’abbondanza di cocaina e crack, sostanzialmente in linea con quanto sta accadendo in Europa. L’iperproduzione ha prodotto un abbassamento dei prezzi, si trova cocaina pura a prezzo relativamente basso”. Un contesto che ha generato un allargamento della platea di chi fa uso di stupefacenti: “In particolare si è abbassata molto l’età, - dice il direttore del Ser.D. di Cuneo - oggi vediamo minorenni con disturbi da cocaina e crack. Vediamo anche numeri molto importanti di persone che consumano questo genere di sostanze, numeri che invece erano marginali fino a pochi anni fa. La svolta è stata la maggior disponibilità: anche chi vende deve vendere a una quantità più ampia di persone. I profili di chi usa sostanze sono trasversali, da persone benestanti a senza fissa dimora”.
Tornando all’operazione della Questura citata in apertura e al rinvenimento di Nifedipina, il dottor Coppola fornisce la sua interpretazione: “Quello che si usa per il taglio dello stupefacenti sono spesso inerti, zuccheri, oppure sostanze che potenziano l'effetto, tipo caffeina. Se questo ritrovamento non è casuale, significa invece che si sta cercando di rendere più confortevole l’esperienza. Questo può essere preoccupante, significa che chi vende sta cercando di allargare ancora la sua platea di potenziali clienti”.
Sulla stessa linea il dottor Francesco Risso, direttore del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale di Asl CN1 e “Santa Croce”: “In letteratura non c’è nulla che associ questo farmaco di comune uso a effetti additivi con la cocaina. Sappiamo che il crack può causare crisi ipertensive e presumibilmente queste persone utilizzano la Nifedipina proprio come farmaco anti-ipertensivo: il rischio per la salute e per la vita però è molto grave. La crisi ipertensiva può dare problemi, per esempio, di cefalea: abbassando la pressione vengono ammortizzati alcuni effetti collaterali”.
Anche il dottor Risso segnala numeri in crescita per quanto riguarda gli assuntori di stupefacenti, anche pesanti: “Stiamo vedendo un aumento dell’utilizzo di crack a Cuneo e in provincia. L’associazione con un farmaco anti-ipertensivo è nuova: questo può essere assolutamente un ulteriore campanello d’allarme”.
Andrea Dalmasso
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