No all’ipotesi Palasport come punto di vaccinazione anti-Covid: ‘‘Troppo lontano dall’ospedale’’
Adesioni sopra l’80% al Santa Croce e al 75% tra i dipendenti Asl. Questa settimana sarà completata la vaccinazione degli anziani nelle Rsa: solo il 5% dice noSbarca in Consiglio comunale a Cuneo il tema delle vaccinazioni anti-Covid, oggetto di due diverse interpellanze presentate l’una da Maria Laura Risso e Silvano Enrici (Centro per Cuneo), l’altra da Maria Luisa Martello (Cuneo città d’Europa) e Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni), nonché di una proposta di mozione avanzata dal gruppo Cuneo Solidale Democratica per chiedere di assegnare la priorità nelle vaccinazioni al personale scolastico e agli alunni (la mozione è stata approvata con 19 favorevoli e 5 astenuti).
Per l’assessore alla Protezione civile Davide Dalmasso è l’occasione di fare il punto anzitutto sulla questione del luogo idoneo ad ospitare la campagna vaccinale quando dalla “fase 1” dedicata a sanitari, personale e ospiti delle Rsa si passerà a fasce più ampie di popolazione. La proposta di adibire a questo scopo una parte del Palazzetto dello Sport di San Rocco Castagnaretta, come suggerito da Risso e Enrici, è bocciata dall’esponente della giunta: “Dobbiamo individuare un luogo che sia facile da raggiungere ma soprattutto prossimo all’ospedale, perché i rischi di reazione non si possono escludere” spiega Dalmasso. Altro problema è legato alle tempistiche: “Non sappiamo ancora per quanto tempo avremo bisogno di un posto del genere. Questo ci porta a escludere il Palazzetto dello Sport perché le attività che vi si svolgono ne avrebbero un danno, qualora - come sembra - la campagna dovesse andare avanti fino alla fine dell’anno”.
“La volontà - prosegue l’assessore - è quella di realizzare una vaccinazione di massa in un posto dove si possano allestire da 7 a 10 postazioni per accogliere circa 1000 persone al giorno: luoghi di questo tipo dovrebbero essere individuati su Cuneo, Mondovì e Savigliano, in modo da arrivare a vaccinare circa il 70% della popolazione del distretto sanitario tra la fine del mese di luglio e agosto”.
Questioni logistiche a parte, il vero nodo in questo momento non è la velocità delle vaccinazioni ma la disponibilità di dosi: l’Asl ha comunicato che fino al 3 febbraio la programmazione è stata confermata, ma se non arrivassero nuove dosi bisognerà necessariamente sospenderla dopo questa data. Il lavoro fin qui svolto viene giudicato positivamente dall’amministrazione comunale: fino allo scorso fine settimana erano già state vaccinate più di 13500 persone nel distretto Asl e oltre 2600 all’ospedale Santa Croce e Carle. Incoraggiante ovunque il dato sulle adesioni: nell’ospedale l’adesione è stata superiore all’80%, tra i dipendenti Asl è arrivata intorno al 75% e anche l’80% dei dipendenti del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese hanno detto sì al vaccino. Di poco inferiore il dato sugli addetti delle cooperative che lavorano nelle Rsa, con percentuali che si aggirano comunque intorno al 70%.
Proprio nelle residenze per anziani la scarsità di dosi disponibili ha determinato alcune criticità. In particolare, mentre all’inizio si era provveduto a vaccinare tutti gli ospiti la successiva riduzione delle dosi ha portato alla scelta di non vaccinare - per il momento - coloro che sono già guariti dal virus e che hanno quindi sviluppato gli anticorpi. Queste ulteriori vaccinazioni verranno comunque svolte in seguito: “Entro la settimana - annuncia ancora Dalmasso - tutti gli anziani ricoverati in struttura, circa 2000 persone nel nostro distretto, saranno vaccinati: solo il 5% di loro ha rifiutato di aderire alla campagna che ha riguardato anche gli impiegati amministrativi dell’Asl e il personale della Croce Rossa”.
Scorte permettendo, il cronoprogramma prevede come prossimo passo la vaccinazione di ultraottantenni e malati cronici: un passo che prenderà più tempo rispetto alla “fase 1” perché si prevede una distribuzione perlopiù domiciliare. Si confida inoltre di poter contare non sul solo vaccino Pfizer, che è più instabile e va somministrato in tempi brevi, ma piuttosto su quelli di AstraZeneca o di Moderna che arriverà entro fine mese. Dopodiché la priorità dovrebbe toccare alle forze dell’ordine e al personale scolastico: “L’elenco delle categorie è ancora vago, - avverte il responsabile comunale della Protezione civile - così come non si sa molto dell’accordo che la Regione ha fatto con i medici di base e con le farmacie”.
Quanto ai numeri della pandemia, dopo la positiva discesa sotto “quota 200” sul territorio comunale si contano ancora 163 persone attualmente positive, cui si aggiungono 131 isolamenti attivi. Dall’inizio dell’emergenza sono stati 143 i decessi e 3195 i guariti: in totale, quindi, sono 3500 i residenti della città di Cuneo venuti in contatto in un modo o nell’altro con il virus.
Andrea Cascioli
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