Nocciole, Bergesio (Lega): “Urgenti programmi di miglioramento ed ampliamento delle varietà"
La nota del senatore cuneese: "L’assenza di strategie pubbliche di miglioramento genetico è un grave errore"“Urgente un allargamento della piattaforma delle varietà di nocciole coltivata in Italia, promuovendo programmi di miglioramento genetico che coinvolgano le Istituzioni che hanno lavorato sul nocciolo in questi anni, con lo scopo di migliorare ulteriormente l’esistente introducendo caratteri di adattabilità e produttività che affianchino quelli qualitativi delle cultivar tradizionali”.
Così il Senatore Giorgio Maria Bergesio, Lega Salvini Premier, intervenuto nella XVI Assise Nazionale della Città della Nocciola che si è svolta a Cortemilia domenica 22 agosto per raccogliere le proposte delle terre della nocciola, commenta la situazione attuale della corilicoltura in Italia.
La coltivazione del nocciolo nel nostro Paese negli ultimi anni è stata interessata da una significativa espansione, con un aumento di 13.000 ettari (oggi la superficie coltivata è di 86.400 ettari), e da una crescita di consumi. Rimane concentrata nelle 4 storiche regioni produttrici: Piemonte e Lazio, dove le aree sono aumentate (passando rispettivamente da 12.142 ha e da 19.029 a 25.481 ha e 25.576 ha) e Campania e Sicilia. Ma anche al di fuori di esse l’interesse è in crescita.
Per quanto riguarda le varietà italiane, sono ristrette ad un numero modesto di cultivar. D’altro canto, il rinnovo varietale in Italia quasi non esiste, da un lato perché alcune cultivar sono molto valide qualitativamente e questo viene riconosciuto dal mercato, dall’altro perché al momento vi sono pochissime cultivar alternative a causa del limitato lavoro di miglioramento genetico e di valutazione varietale condotto in Italia.
“L’assenza di strategie pubbliche di miglioramento genetico è un grave errore - sottolinea ancora Bergesio -. Non solo perché la corilicoltura deve evolversi insieme con i cambiamenti climatici, tecnologici e sociali, ma anche perché la tendenza a restringere il panorama varietale coltivato è una condizione che potremmo pagare a caro prezzo qualora giungessero in Europa patogeni devastanti come il fungo Anisogramma anomala, agente dell’Eastern Filbert Blight, diffuso negli USA”.
“Questo è tanto più urgente considerando che negli ultimi anni, la produzione di nocciole è risultata fortemente condizionata dalle anomale climatiche, sia eccessi di calore e scarsità di piogge che gelate primaverili - ribadisce il Senatore della Lega -. Questo, assieme al fatto che l’espansione della coltura non è stata preceduta dalle elaborazioni di una carta di attitudine alla coltivazione del nocciolo (tranne che nelle Regioni Emilia Romagna, Basilicata, Toscana, Lazio, Piemonte, Calabria, Veneto e Lombardia), rende urgente la messa a punto di strategie volte a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Il deficit produttivo del 2019 e del 2021 dimostra l’esigenza di investire in ricerca, agronomica e genetica, per contenere l’alternanza produttiva e altri aspetti negativi di questa coltura”.
Le problematiche legate al prezzo di vendite non devono essere sottovalutate: "Occorre una valutazione di mercato che non tenga solo conto della quantità prodotta - ha sottolineato in chiusura Bergesio - ma in primis del costo del lavoro, dei costi di coltivazione e mantenimento, della varietà coltivata e della qualità che annualmente si riesce a realizzare".
c.s.
CUNEO nocciole