Nomine Acda, lo spettro del conflitto d’interessi: il Comune di Cuneo fa un buco nell’acqua?
Dubbi sulla posizione di Gianluca Serale, dirigente Iren proposto dall’amministrazione. Si discute anche di come Cogesi “risarcirà” Egea: il 31 marzo le prime risposteC’è un tema relativo alla nomina di Gianluca Serale, proposto dal Comune di Cuneo nel consiglio di amministrazione dell’Acda. Serale, ingegnere e dirigente di Iren dal 2021, non è incompatibile con la carica. Sarebbe però escluso, per ragioni di potenziale conflitto d’interesse, dalla possibilità di assumere funzioni direttive nella società che gestisce il servizio idrico a Cuneo.
A sostenerlo è Giancarlo Boselli di Indipendenti, alla luce delle risposte ottenute dalla stessa Acda: “La cosa più grave che viene fuori - dice rivolto alla sindaca - è che colui che ha eletto non può essere né presidente, né vicepresidente, né avere deleghe operative. Che cosa l’ha mandato a fare lì?”. Il “nodo” emerge in coda a un’interpellanza su Cogesi che lo stesso capogruppo degli Indipendenti aveva illustrato ai consiglieri comunali. Il presidente del Consiglio Marco Vernetti ha già demandato il dossier a un’apposita conferenza dei capigruppo che verrà convocata.
Si attendono novità, ma non prima di una settimana, anche riguardo alla commissione consiliare sull’annosa questione della liquidazione del valore residuo da parte di Cogesi: una sorta di “risarcimento” ai privati di Egea Acque per gli interventi di ammodernamento sulla rete idrica effettuati negli anni. È l’ultimo passaggio prima della sospirata pubblicizzazione, a quattordici anni di distanza dal referendum che sancì la gestione pubblica dell’acqua. Ma non è cosa da poco, dato che Cogesi deve trovare il modo di liquidare alla società albese ben 70 milioni di euro.
Le strade sono due, spiega la sindaca Patrizia Manassero: c’è un “piano A” che contempla la possibilità per Cogesi di accendere un mutuo avvalendosi di un’azione di patrimonializzazione, essendo una società consortile. In alternativa, è sul tavolo la possibilità di un’azione diretta che eviti la patrimonializzazione. Su questo dovrà esprimersi l’assemblea dei sindaci entro il prossimo 31 marzo, data indicata dall’Ato4 come scadenza intermedia per avere una risposta certa. In teoria, il termine ultimo per la pubblicizzazione era il 31 dicembre scorso e a ciò si sono attenuti gli altri gestori.
Nel giorno in cui Iren annuncia la prevista acquisizione del restante 47% di Egea, si torna a parlare anche dell’eventualità che Egea Acque resti all’interno di Cogesi. Una soluzione che si scontra contro il chiaro no della maggioranza delle amministrazioni civiche, Cuneo inclusa: “Anche solo sedersi e trattare vorrebbe dire chiedere all’assemblea dei sindaci di rivedere l’indirizzo generale, cosa che mi sembra assai improbabile” risponde Manassero. Nessuno spiraglio, quindi. Resta il problema di liquidare il valore residuo: “Stanno lavorando in moltissimi, la materia è assai complicata e i nodi si stanno sciogliendo in queste ore” spiega la sindaca.
Il no della prima cittadina ad ipotesi miste è condiviso da tutti i consiglieri intervenuti: “Si profila una proposta di partenariato pubblico-privato: ci sono situazioni, come quella del nuovo ospedale, dove questa strada non è né conveniente né opportuna. Anche in questo caso riteniamo che sia così” osserva Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia). “Ci auguriamo - aggiunge - che nessuno si faccia abbindolare da questa profonda, che più che un canto delle sirene somiglia al canto del cigno di un’azienda che vedendosi fuori dal gioco tenta una carta impossibile: la soluzione pubblica adottata a Cuneo sta facendo a scuola”.
“Le azioni a cui stiamo assistendo dall’Albese sono le solite azioni di disturbo a tutela di un’azienda privata, supportata per lunghi anni dagli enti locali che proponevano una gestione privatistica o mista sempre respinta dalle assemblee” accusa Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): “Non ci riusciranno, perché ormai il processo è avanzato e ha un vasto consenso: questo però ha determinato dei danni, per esempio non ha consentito la richiesta dei fondi per il Pnrr su tutto il territorio”. Anche Beppe Lauria (Indipendenza!) è concorde: “Credo che l’attenzione alta sia doverosa, alcune delle società di Egea non versano in buono stato”.
Andrea Cascioli

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