Non si affitta agli stranieri? Il razzismo sembra strisciare anche a Cuneo
I dati di una ricerca della Crc parlano del 19% di case sfitte, ma alcuni migranti non trovano un tetto pur avendo la possibilità di pagarloSì, a Cuneo ci sono cinquanta persone che dormono nel sottopassaggio del Movicentro, nei pressi della stazione ferroviaria. No, non è una novità. La situazione si ripete ciclicamente e ogni anno qualche cronista locale documenta la situazione dei migranti che passano la notte sotto piazzale della Libertà (lo abbiamo ricordato anche noi la scorsa settimana in un articolo riguardante la mensa della Caritas di via D’Azeglio), mentre l’aspirante Olivero Toscani di turno posta le foto di coperte e scatoloni sui social network. E poi? Al solito sotto le immagini iniziano a fiorire decine di commenti tra ‘buonisti’ e ‘razzisti’, nella consueta visione dicotomica che sta impoverendo sempre più l’indipendenza del pensiero, ma questa è un’altra storia. Eppure senza fare falsa retorica, il motivo per cui ci sono persone costrette a ‘riposare’ in un angusto corridoio non è l’indigenza: fonti interne all’associazione Papa Giovanni ci hanno rivelato che molti dei senzatetto in questione avrebbero la possibilità economica (frutto del lavoro nel settore agricolo) , ma semplicemente non trovano nessuno disposto ad affittargli un appartamento. Alcuni di essi sono in effettivo stato di povertà e non possono permettersi un tetto, ma il vero problema sono paradossalmente coloro che hanno la possibilità di farlo. A far riflettere sono i dati provenienti da un recente studio (2017) della Fondazione CRC ‘Disagio in abitativo in provincia di Cuneo’ condotta dalle ricercatrici Nadia Caruso e Viviana Gullino, che rappresentano un quadro sconcertante: i dati assoluti mostrano che nel 2014 il comune con maggiori abitazioni vuote nella Granda è stato proprio il capoluogo, per un totale di 6130 alloggi vuoti, il 19% del totale. Considerando l’incidenza, ovvero il rapporto delle abitazioni vuote rispetto al totale degli alloggi presenti in ogni comune, si nota come nel 2014 tra i comuni più colpiti dalla presenza di alloggi vuoti ci fossero proprio tre comuni dell’hinterland cuneese: Peveragno (38%), Dronero (37%) e Boves (32%). Com’è possibile che queste persone non riescano a trovare persone disposte ad affittare loro un alloggio? Qualche mese fa la città è stata giustamente pronta ad indignarsi per quel volantino circolato a Roata Canale ‘Noi i negri non li vogliamo’, frutto dell’ignoranza di quattro sbarbatelli e non di un’opera propagandistica, come allora ipotizzato da qualche ‘dietrologo del web’. La riflessione che ne consegue è direttamente collegata ai fatti della frazione di oltre Gesso: è evidente che dietro l’apparenza Cuneo sembra avere una buona percentuale di persone (impossibile da quantificare) che non vedono di buon occhio lo straniero. Altrimenti come spiegare questa incoerenza tra i due dati che abbiamo raccolto? Viene alla mente il signor Brown della canzone di Giorgio Gaber ‘Un’idea’: “Era l’uomo più antirazzista. Un giorno sua figlia sposò un uomo di colore, lui disse bene, ma non era di buon umore”.
Samuele Mattio
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