Novel food, Coldiretti Cuneo: "No a farina di larve ultratrasformate con aggiunta di vitamina D"
"Serve un’etichetta chiara sull’utilizzo dei raggi ultravioletti per tutelare i consumatori e la loro libera scelta", dicono dall'organizzazione agricolaL’arrivo sul mercato di farina di larve trattate con raggi ultravioletti deve essere accompagnato da una precisa etichettatura sul fatto che la vitamina D presente viene prodotta artificialmente, per informare correttamente i consumatori. Ad affermarlo è la Coldiretti dopo il via libera dell’Unione europea all’immissione in commercio della polvere di larve di Tenebrio molitor (verme giallo della farina).
Si tratta - spiega Coldiretti Cuneo - di un alimento che era stato già autorizzato ma che ha sollevato molti dubbi sulle procedure di produzione. La polvere, infatti, viene trattata con raggi ultravioletti per ottenere due risultati: bonificare la matrice alimentare, direttamente sul prodotto, e aumentare il contenuto in vitamina D della stessa matrice. Si tratta, nei fatti, di un prodotto tutt’altro che naturale, bensì ultratrasformato, e che dovrebbe riportare in etichetta la dicitura “contiene vitamina D prodotta mediante trattamento con UV”.
In occasione dell’arrivo sul mercato dei primi prodotti a base di insetti, Coldiretti aveva chiesto che la loro presenza fosse indicata in etichetta poiché il consumo di questi insetti può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere. Un appello a cui era seguita la firma di quattro Decreti per assicurare la necessaria trasparenza ai consumatori, anche tenendo conto del fatto che, secondo Nomisma, la produzione di insetti per alimenti in UE potrebbe arrivare a 260 mila nel 2030.
La commercializzazione di insetti a scopo alimentare - ricorda Coldiretti Cuneo - è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal 1° gennaio 2018 del Regolamento UE sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi.
“Per tutelare la salute dei consumatori e la loro libera scelta - dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo - occorre fare chiarezza sui metodi di produzione delle farine di insetti, in modo che siano garantiti gli stessi standard di sicurezza richiesti alle aziende nostrane, ma anche sulla loro provenienza e tracciabilità in etichetta affinché non si possa creare alcuna confusione con le farine autoctone prodotte dai nostri grani”.
Il grano tenero Made in Cuneo - sottolinea Coldiretti - dà origine a farine di altissima qualità ed è coltivato con un’attenzione sempre maggiore alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, secondo i disciplinari di produzione di “Gran Piemonte”, il progetto di filiera che Coldiretti ha lanciato a livello regionale assieme al Consorzio Agrario del Nord-Ovest. La produzione “Gran Piemonte” coinvolge nella Granda 4.500 ettari, pari al 56% della superficie totale dedicata in Piemonte a questa filiera.
“L’introduzione degli insetti nelle diete solleva importanti interrogativi riguardo alla salute e alla sicurezza alimentare, perché la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra UE come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari” conclude il direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo.
c.s.
CUNEO Coldiretti