Nuova piazza Europa, via gli alberi da corso Nizza. Ma le piante restano le stesse (senza i cedri)
Nel progetto esecutivo più panchine e più pensiline. L’ironia delle opposizioni: “Abbattete i cedri che fanno ombra, per poi mettere strutture ombreggianti”Più panchine, più ombra, gli stessi alberi ma “ridistribuiti” verso i confini della piazza anziché ai lati di corso Nizza. In sintesi è questa la novità del progetto esecutivo per la nuova piazza Europa, presentato in commissione dall’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino, dall’ingegner Sabina Carucci di Ai Engineering e dal dirigente comunale Walter Martinetto.
“Il nuovo progetto ha eliminato il viale alberato che era stato previsto nel Pfte (progetto di fattibilità tecnico-economica, ndr) così da dare una visione completa della piazza” spiega Pellegrino. Addio quindi all’idea del boulevard fiancheggiante corso Nizza dai due lati. In compenso, sottolinea l’assessore, “vengono mantenuti tutti gli alberi previsti nel Pfte”. Con la rinnovata esclusione dei dieci cedri dell’Atlante attuali, il vero oggetto del muro contro muro con le opposizioni cittadine: “Capiamo il timore che possono avere alcuni residenti e commercianti: cambiare non è mai semplice, ma sappiamo che questi interventi portano a migliorare l’area su cui si interviene” è la replica dell’amministrazione.
Nel dettaglio, l’area della piazza verso corso Giolitti, più esposta al sole, è quella che vedrà concentrarsi la maggior vegetazione arborea: “È l’area che vogliamo sia più utilizzata, con alberi caducifogli che nel periodo invernale lascino filtrare i raggi” ribadisce Pellegrino. Altri alberi sono posizionati su tutto il perimetro, lasciando però “uno spazio adeguato” per la sistemazione dei dehors dei locali, un altro punto fermo del progetto. Corso Nizza sarà sopraelevata, eliminando le barriere architettoniche e gli scalini: “Saranno individuati dei parcheggi e grazie alla traslazione del semaforo verso Stura sarà possibile realizzare le tre corsie, compresa la svolta a destra oggi assente. L’area del parcheggio verso Gesso sarà completamente rivista, anche qui alla quota dei portici: nel caso di manifestazioni e mercati il parcheggio potrà essere utilizzato per questo tipo di esigenza”. Il tema resta la trasformazione di piazza Europa da posto di passaggio a luogo di incontro. Pellegrino ci ritorna menzionando il controverso questionario, contestato nel merito e nel metodo dalle opposizioni (a causa di un bug era possibile votare più volte): “Pochissime persone vedono piazza Europa come un luogo di socializzazione: solo il 15% di chi ha risposto. È un posto di passaggio ed è quello che vorremmo evitare”.
L’ingegner Carucci conferma la scelta di eliminare le alberature sul corso “per abbracciare visivamente l’intera piazza”. “Anche gli spazi attrezzati sono confermati e sono aumentate le aree ombreggiate” dice a proposito degli arredi: “Come da indicazioni, ricevute anche dall’amministrazione, sono state aumentate le aree coperte con pensiline che possano favorire la fruibilità degli spazi in tutte le stagioni. Parimenti sono state aumentate le sedute e i tavoli attrezzati”.
Le opposizioni: “Distruggete l’ambiente in nome dell’ambiente”
“Si abbattono gli alberi che fanno ombra e si mette una struttura ombreggiante” ribatte ironico il capogruppo di Indipendenti, Giancarlo Boselli. “Noi pensiamo che l’idea di abbattere gli alberi in piazza Europa sia un’idea vergognosa” sintetizza, parlando a nome di tutti i colleghi di opposizione anche quando avvisa: “È evidente che non si rinuncerà a difendere gli alberi fino all’estremo: ci legheremo agli alberi e faremo una battaglia sul cantiere, faremo tutto ciò che è possibile per combattere un’iniziativa becera e ottusa”. “Il futuro della città per voi è distruggere l’ambiente in nome dell’ambiente” attacca Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), replicando sui numeri del questionario (1.157 le risposte, “doppioni” inclusi): “Si evince che il 94% di chi ha votato vuole gli alberi sulla piazza e una maggioranza di oltre l’80% non vuole né giochi né gonfiabili”. Poi l’affondo: “Avete messo da parte l’unica osservazione che vi è stata fatta dalla vera maggioranza dei cittadini. È scientificamente provato che si può riqualificare la piazza mantenendo i cedri, ma politicamente secondo voi non lo è”.
Beppe Lauria (Indipendenza!) non usa mezzi termini, al solito: “Trovo quanto ci viene proposto non solo banale e ridicolo per le modalità, ma paesano”. “Non sappiamo più come dirvi - afferma rivolto ai colleghi di maggioranza - che siamo disponibili a valutare con voi qualsiasi cosa che prescinda dal taglio degli alberi: se solo pensaste di vedere la piazza che oggi abbiamo, pulendola della m… che ci avete messo sopra”. Di un progetto “veramente banale” parla Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), a detta del quale “questa soluzione è un attentato alla salute pubblica”: “I cedri sequestrano 300-400 kg di carbonio e producono una tonnellata di ossigeno all’anno, con una riduzione delle temperature estive di 3 o 4 gradi. Abbiamo in Italia 82mila morti l’anno per questioni ambientali, più del Covid”.
“L’assessore dice che piazza Europa è diventata una zona di passaggio, ma siete voi che l’avete trasformata in una zona di passaggio bocciando tutto ciò che si proponeva per l’area sud” ribatte Franco Civallero (Forza Italia), prima di lanciarsi in un duello verbale con la progettista, alla quale dice: “Poteva venire il titolare dello studio”. “Sono io la titolare” risponde Carucci, al che arriva la controreplica: “Complimenti. Questo progetto fa ridere, qualsiasi geometra della nostra città avrebbe fatto di meglio”. “È singolare che nel nuovo progetto si parli di rinnovare piazza Europa con più verde, partendo dal taglio delle piante più significative e imponenti” sottolinea ancora Paolo Armellini (Indipendenti).
La maggioranza: “Solo due consiglieri si espongono sul ricorso”
Nelle file della maggioranza domina l’indignazione per i toni accesi del dibattito e per gli accenti polemici verso l’ingegnere, alla quale Mario Di Vico (Cuneo Civica) chiede scusa “perché non bisogna mancare di rispetto a chi lavora”. “Questo non è più un consesso politico degno di essere ascoltato e mi dispiace” sbotta il capogruppo di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino, puntando il dito sulle minoranze: “Voi state lavorando contro l’interesse della città, contro l’interesse dei vostri figli. Vogliamo realizzare una bella piazza e la piazza verrà, non è una spianata di cemento: ci sono 48 alberi”. Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale Democratica) stigmatizza a sua volta le “offese sessiste” e chiede alle opposizioni “come pensate di riqualificare la piazza mantenendo i cedri: a me è stato spiegato che qualsiasi lavoro sulla piazza avrebbe portato danni ai cedri, sia perché venivano tranciate le radici sia per l’ingresso di batteri che porterebbero le radici a morire. Voi ci avete fatto vedere solo rendering”.
La sollecitazione a “spiegarsi” è raccolta da Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni), che la giudica però tardiva: “Quando abbiamo cercato di spiegare le nostre motivazioni la risposta della sindaca è stata che lei avrebbe abbattuto comunque gli alberi. Si discute sempre su questioni di principio e non sui problemi”. A prendere di petto gli avversari è la capogruppo del Pd Claudia Carli: “Spiegatemi dove eravate nel 1998, quando otto alberi sono stati abbattuti perché l’impianto era fitto. Io mi apprestavo a fare la maturità, ma tanti di voi erano già seduti in questi banchi”. Di Vico intanto mette sul tavolo la questione del ricorso: “Tutti attaccano ma solo due consiglieri si sono segnati nel ricorso, gli altri fanno gli show in piazza. Se perdiamo i soldi andiamo a togliere anche la camicia alle persone che l’hanno firmato”.
Una provocazione subito raccolta da Bongiovanni: “I consiglieri che hanno sottoscritto il ricorso abitano vicino a piazza Europa, gli altri non potevano. Quello che non mi è piaciuto per niente è l’intimidazione del consigliere Di Vico nei confronti di chi ci mette la faccia”. Del ricorso, a conti fatti l’unica novità, si riparlerà venerdì pomeriggio con le associazioni ambientaliste che l’hanno promosso, nel corso della conferenza convocata sotto le fronde dei cedri.
Andrea Cascioli

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