Nuovo ospedale di Cuneo, Confreria non vuole l’ingresso principale su via Carle: “Troppe auto”
“Non dobbiamo tornare a prima della Est-Ovest” avverte il consigliere Silvano Enrici, che insieme al gruppo Centro per Cuneo propone tre soluzioni per la viabilitàTre idee per il futuro accesso all’ospedale unico di Cuneo, sugli attuali terreni del Carle. Senza precluderne altre, qualora ne arrivino, ma con un chiaro diktat da parte dei residenti di Confreria: l’ingresso principale del nosocomio non dovrà più essere su via Antonio Carle.
L’unificazione dei vari reparti in una sola struttura, da 805 posti letto, porterebbe volumi di traffico insostenibili su un’arteria che già oggi è tra le più congestionate in frazione, dicono gli abitanti. Per ora non c’è nulla di deciso, ma spaventano quei rendering dei progettisti in cui si vedono due rotonde su via Carle: sono una semplice decorazione, si è affrettato a precisare il direttore generale dell’ospedale Livio Tranchida. Sarà, rispondono i frazionisti, ma la questione va affrontata. A farsene portavoce è il consigliere comunale di Centro per Cuneo Silvano Enrici, che vive a pochi passi da lì e conosce bene la questione: “Non dobbiamo tornare a vent’anni fa, con il traffico che convergeva tutto su via Valle Maira, in assenza della Est-Ovest. C’erano cento camion al giorno”.
Mercoledì scorso c’è stato un nuovo incontro tra azienda ospedaliera, Provincia, Regione, Comune e progettisti della Inc. Mancava - come già nella prima conferenza dei servizi - l’Anas, che giocherà una parte di rilievo sulla viabilità. L’ipotesi su cui si lavora prevede comunque di fornire due diversi ingressi al nuovo ospedale. Per non farsi prendere in contropiede, spiega Enrici, sono già state avanzate tre possibili alternative: la prima fa perno sulla rotonda della Est-Ovest, che si presta come accesso diretto per chi arriva dall’altipiano, attraverso il viadotto Sarti. Un’altra possibilità è realizzare un prolungamento dall’area di cascina Baron Pozzo, verso Santa Croce di Vignolo. Ancora, dal lato di viadotto Soleri, si potrebbe costruire un collegamento che arrivi ai parcheggi dell’ospedale sul lato nord.
In tutti questi casi si evita comunque l’ingresso in Confreria: “Non vogliamo sostituirci ai progettisti, ma offrire soluzioni. Se ce ne sono altre, ben venga” chiarisce Enrici. Anche perché il viale di accesso da via Carle, con il muro intorno, è vincolato dalla Soprintendenza al pari della struttura storica dell’ospedale: eventuali stravolgimenti in quell’area si scontrerebbero col niet delle Belle Arti. La triplice proposta di Enrici ha il beneplacito del suo gruppo consiliare e verrà condivisa con tutta la maggioranza comunale. Nel frattempo, tramite il capogruppo in Comune Vincenzo Pellegrino, che è anche consigliere provinciale, il progetto è stato consegnato alla Inc: “Ed è stato giudicato interessante. Manca però in parere dell’Anas, per questo stiamo spingendo perché gli enti si parlino tra loro”.
“In caso contrario avremmo problemi anche sulla Est-Ovest” prevede Enrici, che torna a richiamare l’attenzione sul famoso lotto 1.6 dell’Asti-Cuneo dal Miac, previsto come opera compensativa ma mai realizzato. In frazione, nel frattempo, si guarda con preoccupazione a quelle due rotonde “sulla carta”: c’è già chi è pronto a una mobilitazione contraria, con tanto di raccolta firme.
Andrea Cascioli
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