Nuovo ospedale di Cuneo, tramonta il partenariato. Riboldi: "L'advisor l'ha giudicato molto più oneroso"
L'annuncio dell'assessore regionale alla Sanità durante l'incontro con i Sindaci in Prefettura: "Non ci saranno passi indietro. Costruiremo la struttura interamente con risorse pubbliche"“L’advisor ha considerato la proposta del partenariato pubblico-privato molto più onerosa rispetto alla procedura pubblica”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi oggi pomeriggio, martedì 24 settembre, durante l’incontro con i Sindaci organizzato in Prefettura per fornire gli ultimi aggiornamenti sull’iter per il nuovo ospedale di Cuneo. Come già trapelato, quindi, tramonta l’ipotesi di partenariato pubblico-privato, torna in ballo la questione del finanziamento dell’opera.
Ha proseguito Riboldi, che ha incontrato la stampa dopo il confronto con i Sindaci: “Non c’è nessun mistero: sono qui a raccontare tutti i dati e i motivi delle scelte. Dalle prossime settimane una pagina del portale Regione Piemonte spiegherà tutti i dettagli dei costi sugli ospedali e le case di comunità. L’advisor ha detto, testuale: ‘Il Ppp risulta meno conveniente rispetto a un appalto tradizionale di una somma tra 81 e 203 milioni di euro, a seconda che si valutino scenari più o meno prudenziali”.
Ieri in Commissione l’assessore regionale aveva annunciato l’arrivo di fondi aggiuntivi Inail per 400 milioni di euro per affrontare l’aumento dei costi di realizzazione dei nuovi ospedali piemontesi: “Ringraziamo il ministro Schillaci e il Governo che ci permette di procedere nonostante l’aumento dei costi nella costruzione degli ospedali di Cuneo e Alessandria. Abbiamo messo in sicurezza la costruzione e lo faremo interamente con risorse pubbliche. È un successo per l’amministrazione ed è l’archetipo di come si voglia costruire una sanità interamente pubblica, sotto il controllo dei cittadini e dei loro rappresentanti. Non ci saranno passi indietro: si procede a spron battuto, il direttore Tranchida lavorerà per far uscire entro la fine dell’anno la gara di progettazione. Ci sarà un tavolo permanente con Comune, Provincia e Anas per verificare le opere complementari e propedeutiche. Tutto questo ci permetterà di procedere con la massima efficienza ed efficacia, in forma economicamente vantaggiosa e in rapidità”.
Si procederà quindi con fondi Inail: “Inail non diventa proprietario dell’ospedale ed è la soluzione migliore, perché garantisce alla Regione di non aumentare il coefficiente di indebitamento. Pagheremo un canone mensile all’Inail, dopodiché decideremo il riscatto in fase contrattuale: può essere a 33 anni come nell’ipotesi iniziale oppure precedente, a seconda delle disponibilità che vogliamo mettere in campo e dell’interesse da riscattare. Il termine dei lavori va al 2031”.
Presente anche il direttore generale dell’azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” Livio Tranchida: “La preparazione della gara verrà ultimata entro fine anno, poi ci sarà la gara di progettazione della durata di sei mesi: tra fine maggio e inizio giugno avremo espletato questa fase per poi passare al progetto di fattibilità tecnico-economica, come si è fatto per il Ppp. La gara per affidamento lavori e progettazione esecutiva è in capo all’Inail, noi arriviamo fino alla conferenza dei servizi”.
Ancora Riboldi: “Non si può prevedere in maniera compiuta l’aumento dei costi delle materie prime, come non lo poteva fare l’azienda che ha proposto il Ppp: l’aumento importante è stato proprio su questo. Il tavolo regionale sarà composto da figure della pubblica amministrazione, della magistratura e dei vertici delle forze di polizia, a tutela della legalità del processo. Abbiamo contezza di quanto potremo spendere e dei tempi: rifuggo l’idea che si possa partire da capo, l’area e il sito sono individuati. Avevamo chiesto a Inail fondi aggiuntivi perché poteva accadere: non è uno scandalo che il Ppp non trovi l’accordo tra privato e amministrazione. Fino a ieri Inail si occupava di dialogare direttamente con le aziende sanitarie: oggi è individuato come soggetto che dialoga con le Regioni per la costruzione delle nuove reti sanitarie. Non è mai capitato che avesse in campo un’operazione di così larga scala come quella di oggi, la garanzia che abbiamo dal Ministero della Salute è quella che volevamo”.
"L’interlocuzione con Inail e governo è iniziata con me: non per mancanza di Icardi, ma perché in precedenza non c’erano le condizioni", ha detto ancora l'assessore regionale.
Redazione
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