Nuovo ospedale, il tema torna in Consiglio comunale: "Tranchida si opponga al partenariato pubblico-privato"
L'ordine del giorno presentato da Sturlese, Fierro e Toselli (Cuneo per i Beni Comuni) insieme a Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia)Un ordine del giorno per impegnare la Giunta a sollecitare il commissario del “Santa Croce” Livio Tranchida ad opporsi al progetto di Partenariato Pubblico Privato per il nuovo ospedale di Cuneo e ad individuare insieme all’Asl una sede dove localizzare la Casa della Comunità. Il documento, che verrà discusso nel prossimo Consiglio comunale, è stato firmato dai consiglieri di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, “Nello” Fierro e Luciana Toselli, insieme al collega di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni. Nell’ordine del giorno si chiede inoltre alla Giunta di invitare il commissario a “presentare un piano operativo per mantenere e incrementare gli alti livelli di eccellenza tecnologica e funzionale delle attuali sedi ospedaliere”, oltre che “ad attuare una revisione comparata, approfondita e non pregiudiziale, delle opportunità e dei vincoli del contesto socio-urbanistico e dei costi complessivi delle due sedi candidate (quella dell’attuale “Santa Croce” e quella del “Carle”, ndr).
Si legge nel documento: “Il 1° maggio ha preso servizio al ‘Santa Croce’ il commissario Livio Tranchida, in sostituzione del direttore generale Elide Azzan, che si era dimessa poche settimane prima assieme alla direttrice sanitaria,per motivi ormai chiari, anche se non ufficiali, e cioè la volontà di non dare il proprio assenso, in mancanza di precisi impegni deliberativi da parte della Regione Piemonte, al contestato progetto di Partenariato Pubblico Privato per la costruzione del nuovo ospedale in località Confreria, presentato dal Gruppo FININC. Il cambio di direzione ha dilazionato l'impegno della Regione Piemonte di tenere la promessa Conferenza dei Servizi entro il 30 maggio e a tutt'oggi non è stata ancora fissata una ulteriore scadenza”.
Sturlese, Fierro, Toselli e Bongiovanni chiedono che si scelgano canali di finanziamento pubblico (“INAIL, Art.20 della Donat-Cattin, che presentano vaste disponibilità, come da ultimo evidenziato dalla recente relazione della Corte dei Conti”) e si scarti la soluzione in partenariato (“La più costosa e la più pericolosa in prospettiva ventennale per il mantenimento in condizioni di eccellenza del nostro ospedale”): “La maggioranza non sembra ancora aver capito che chi rallenta il percorso è la Regione, sono il presidente Cirio e l'assessore Icardi, che si sono rivelati degli abili prestigiatori in questa sorta di gioco delle tre carte (Art.20, INAIL, PPP) nel quale le Istituzioni locali hanno fatto la parte della vittima consenziente”. Nel documento si cita poi il contenzioso che vede coinvolto il Gruppo FININC relativamente alla realizzazione della Pedemontana Veneta, già rimarcato nei mesi scorsi: “Appare fortemente consigliabile che il commissario Tranchida provveda ad esprimere una posizione di rifiuto onde evitare una sicura denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale”.
L’ordine del giorno si sofferma poi sulla questione liste d’attesa: “Anche, ma non solo, a seguito della pandemia, si è prodotto un drammatico allungamento dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale, che ha provocato un grande disagio per l'assegnazione dei pazienti a sedi lontane per ottenere le prestazioni, ritardi nella diagnosi e cura di patologie anche gravi malgrado l'incremento di attività da parte di centri privati a pagamento o convenzionati e la proliferazione di nuove strutture private in sostituzione del servizio pubblico (come sta avvenendo alle porte di Cuneo a Santa Croce di Cervasca). In queste condizioni occorre stigmatizzare il fatto che centinaia di migliaia di persone in Italia sono state costrette a rinunciare alle cure, non avendo i mezzi per pagare le prestazioni nel privato. E purtroppo è ormai dimostrato che proprio le disuguaglianze economico-sociali sono la prima causa della riduzione del tempo di vita atteso e devono essere contrastate proprio da un Servizio Sanitario gratuito e universalistico dotato di servizi territoriali fruibili da tutti e facilmente accessibili, integrato con strutture ospedaliere efficienti dal punto di vista tecnologico e caratterizzate da un buon rapporto operatore-paziente. Funzione dell'Ospedale è infatti quella di intervenire per riparare un danno già conclamato e fornire nel contempo elementi di educazione alla salute. Ovviamente alla base di queste gravi disfunzioni c'è una pluridecennale sottovalutazione delle carenze di personale, determinato fino a poco tempo fa dal numero chiuso per l'accesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia e ancor più il numero limitato di Borse di studio per l'accesso ai Corsi di Specializzazione. Ma alla base del deterioramento delle performance del SSN, secondo uno studio del network americano NICE RX, incide un pesante sottofinanziamento del sistema sanitario che a fine 2022 era pari a 4038 dollari procapite (pari al 6,1% del PIL), a fronte di una spesa negli USA di 12318 dollari pro capite e della Germania di 7383 dollari. E tuttavia grazie al nostro sistema ci manteniamo al quinto posto come aspettativa di vita con una media di 84,1 anni, ma paghiamo un lieve regresso dalla precedente terza posizione dopo Giappone e Svizzera. Scendendo a livello regionale e usando altri parametri il Piemonte in base ai dati forniti dal Ministero della Salute è passato da prima Regione d'Italia a settima per quanto riguarda i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e ha il punteggio più basso per quanto riguarda le Liste d’attesa”.
“Confermiamo ancora una volta - proseguono i proponenti - la nostra convinzione che un intervento di rigenerazione e ampliamento dell’attuale sede del Santa Croce sarebbe perfettamente fattibile e avrebbe dei costi e dei tempi sicuramente inferiori rispetto alla scadenza annunciata (ma di difficile rispetto) del termine di fine opera nel dicembre del 2028 per il progetto di PPP in corso di valutazione. Confermiamo che a nostro giudizio la rigenerazione del Santa Croce sarebbe realizzabile dal punto di vista delle risorse disponibili, utilizzando i 148,8 milioni ex-Art- 20, stanziati dalla Regione a integrazione dell’investimento privato del progetto di Partenariato e i 32,5 milioni già stanziati dal Ministero per interventi antisismici e antincendio. Aggiungiamo che di qualunque evento calamitoso delle due categorie di eventi, coperte da finanziamento per opere di messa in sicurezza, che dovesse malauguratamente accadere nei prossimi anni, sarebbe responsabile l'attuale dirigenza dell'A.S.O.e la stessa Regione Piemonte per non aver utilizzato i finanziamenti statali già stanziati e finalizzati alla prevenzione degli eventi citati. In ogni caso appare indispensabile che la Direzione dell'A.S.O. S.Croce e Carle produca a breve scadenza il piano delle opere e delle tecnologie necessarie per ritornare al livello di eccellenza raggiunto nel 2021 anche attraverso un consistente piano di assunzioni e di incentivi al personale attualmente in servizio e attraverso rapporti che favoriscano quel clima di appartenenza, che ha sempre rappresentato il vero punto di forza del nostro Ospedale. Per quanto riguarda i prioritari servizi territoriali occorre indicare subito una sede o un luogo sul quale edificare una Casa della Comunità, essendo inaccettabile e scandaloso che si debba attendere una decina d'anni per realizzare tale indispensabile Presidio anche al fine di alleggerire l'Ospedale da prestazioni inappropriate. È evidente come la mancanza di una precisa strategia programmatoria non potrà che penalizzare la salute dei cittadini e l'efficenza dei servizi”.
L’ordine del giorno verrà discusso nel prossimo Consiglio comunale, in programma il 26 e 27 giugno.
Redazione
CUNEO sanità