"Occorrono misure che garantiscano alle aziende agricole di avere un margine di guadagno adeguato"
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell'associazione "Fare Quadrato", che raggruppa amministratori under 40 della Granda, sul caro energie e materie primeRiceviamo e pubblichiamo.
Nell’ultimo mese, a causa dell’imperante conflitto Russo-Ucraino, abbiamo, com’è noto, assistito ad un aumento spropositato del costo dell’energia elettrica, del gas, del petrolio e, più in generale, delle materie prime. Se tali aumenti costituiscono elemento di forte preoccupazione per famiglie, enti locali ed imprese, ciò è particolarmente vero per quanto concerne il settore dell’agricoltura e degli allevamenti, sia di bovini che di suini, comparti particolarmente importanti per l’economia della Provincia di Cuneo, rispetto ai quali “Fare Quadrato”, associazione che raggruppa gli amministratori locali under-40 della Granda, intende porre l’attenzione. Allo spropositato aumento dei costi di produzione, saliti oltre ogni immaginazione e con un trend di crescita settimana dopo settimana (carburante aumentato del 100% e l’energia elettrica del 130%), si aggiunge la mancanza di materie prime necessarie per l’alimentazione zootecnica. Ed infatti, l’Ungheria dal 5 marzo ha bloccato l’esportazione di produzioni cerealicole, dall’Ucraina non si riesce a garantire alcuna sicurezza di carico dai porti, mentre la Russia ha sospeso l’esportazione di concimi: questi alcuni esempi per dare un quadro del contesto di allarme in cui vive tutto il settore agroalimentare. Da tutto ciò ne deriva che gli allevatori sono costretti a vendere a prezzi inferiori rispetto al costo di produzione: gli allevatori di razza bovina piemontese hanno un costo di produzione di circa 4.30€ al kg (+62% rispetto al 2021), mentre il prezzo medio di vendita è di circa 4€ al kg per le femmine e di 3,80€ al kg per i capi maschi, generando ciò una perdita media di 0,40€ al kg; gli allevatori di suini, invece, sostengono costi pari ad € 100,00 per allevare un suinetto e ad € 350,00 per produrre un suino da macello DOP di circa 175kg, dati per i quali, in base alle odierne quotazioni, per ogni suino grasso venduto si genera una perdita di circa 75€.
Quanto, poi, al settore del latte, secondo i dati forniti da ISMEA, nel 2021 il costo medio per produrre un litro di latte era di 0,46€ al litro, mentre oggi, alla luce dei ricordati rincari, si superano agevolmente gli 0,50€ al litro, a fronte del prezzo di vendita pari ad € 0,41 al litro. A fronte di tali dati, il rischio è quello di perdere un patrimonio di aziende agricole ed agroalimentari che nella nostra Provincia, ed anche nella nostra Regione, sono motore trainante dell’economia reale e sostengono l’occupazione ed un grande indotto: si tratta di aziende a conduzione familiare che, nonostante il lavoro di tutta la famiglia per 365 giorni l’anno, sono ormai in ginocchio, mentre aziende più strutturate e con dipendenti sono costrette a licenziare. Fare Quadrato, tramite Cristian Ruffino, Sindaco di Ruffia, lancia l’allarme relativo alla situazione sopradescritta, chiedendo a gran voce un intervento sia del Governo che della Regione: “Occorrono una serie di misure che garantiscano alle aziende agricole di poter continuare ad avere un margine di guadagno adeguato che consenta loro di sopravvivere oggi e di investire, innovandosi, in futuro, adempiendo anche alle infinite prescrizioni richieste dalla burocrazia. In particolare, ritengo che alcuni interventi debbano essere prioritari: occorre innanzitutto limitare e calmierare i costi delle materie prime e degli strumenti di produzione, estendere il beneficio del credito d’imposta relativo al carburante agricolo a tutto il 2022 e fissare un prezzo minimo garantito che, in generale, copra i costi di produzione. Dopodiché, quanto alle misure a lungo termine, ritengo che sia necessario rimuovere i troppi vincoli che la PAC (Politica Agricola Comune) pone circa la coltivazione delle terre disponibili, regolamentare il prezzo del latte come avviene per tutte le materie prime, mediante bollettini settimanali, al fine di evitare ingiuste speculazioni, e, in ultimo, snellire la burocrazia dei controlli, effettuati oggi da una miriade di enti diversi”.
Associazione "Fare Quadrato"
c.s.
CUNEO Fare Quadrato