Ok alla convenzione con Edison, Borgo va avanti sul teleriscaldamento
L'approvazione durante il Consiglio comunale dell'8 giugno. Dalle minoranze critiche sulla localizzazione della centraleOk alla convenzione con Edison per la manomissione e l'occupazione del suolo pubblico durante gli scavi: Borgo San Dalmazzo procede nell’iter per dotarsi di un impianto di teleriscaldamento. Il “via libera” è arrivato nel Consiglio comunale dello scorso 8 giugno, cui hanno presenziato anche Alessandro Bertonasco e Francesco Demichelis, tecnici di Edison, società che ha proposto il progetto. I lavori saranno completamente a carico del privato e non comporteranno impegni finanziari per il Comune. Già nel 2020 Edison aveva effettuato un censimento “sul campo”, per individuare le utenze allacciabili all’eventuale nuova rete: sull’area censita è stato individuato un bacino di 90 utenze centralizzate, con un fabbisogno termico annuo di circa 14,6 GWh e una volumetria totale di circa 390.000 metri cubi. Il Comune potrebbe poi allacciare gratuitamente gli spazi pubblici come scuole e palestre. Altro aspetto rilevante, quello ambientale: secondo quanto riportato nella relazione di Edison la riduzione delle emissioni sarebbe del 20,9% per monossido di azoto e biossido di azoto, del 76,7% per le polveri e del 32,5% per l’anidride carbonica.
La centrale verrà posizionata in via don Minzoni, e su quest’ultimo aspetto si è concentrato il dibattito in Consiglio. Come già evidenziato in un incontro con la stampa nelle scorse settimane, la minoranza del gruppo “Borgo per Tutti” sostiene che la localizzazione ottimale sarebbe nei pressi del futuro biodigestore. “La centrale del teleriscaldamento vicino ad un impianto di digestione anaerobica sarebbe la soluzione migliore. Ad oggi, malgrado il ricorso al Tar, il percorso per il biodigestore va avanti, e in quest’ottica si deve ragionare”, ha detto il consigliere Luca Basteris.
Critico anche Pierpaolo Varrone: “Nessuno mette in dubbio il fatto che questo impianto abbia benefici, ma riteniamo contraddittoria l’azione del Comune. La precedente amministrazione vedeva il teleriscaldamento come opera integrata al biodigestore, al punto che Acsr dichiarava di avere un'area disponibile per questa eventualità. Edison fa giustamente il suo interesse: all’azienda costa meno una rete più corta. Il privato qui porta a casa rete di teleriscaldamento, in cambio non ci dà nulla di più del dovuto”.
Sulla stessa linea Paolo Giraudo (Realizziamo Insieme): “Personalmente sono super favorevole a un impianto di teleriscaldamento a Borgo. Sono d’accordo anche con il gruppo ‘Borgo per Tutti’: penso che debba andare parallelamente al biodigestore. Non vuole essere una polemica, ma una mia visione”.
A replicare, tra gli altri, l’assessore Francesco Rosato: “La localizzazione scelta consente la messa a cantiere immediata e risponde a obiettivi di riqualificazione energetica con potenziale sviluppo geotermico. Un'altra sede comporterebbe una rete più lunga, con aumenti di costi e perdita di calore. Ad oggi peraltro non c’è un impianto di digestione anaerobica con dati analizzabili, quindi non c’è una soluzione alternativa rispondente alla normativa in essere e realizzabile nei tempi previsti da Edison”. Rosato ha poi respinto la ricostruzione secondo cui sarebbe stata l’amministrazione, come noto contraria al biodigestore, a “imporre” a Edison la localizzazione di via don Minzoni: “Non mi risulta che noi abbiamo influenzato Edison sulla localizzazione della centrale. Nulla vieta che un giorno che ci sarà il biodigestore si potrà convogliare là il combustibile”.
La convenzione tra il Comune e Edison è poi stata approvata con l’astensione delle minoranze.
a.d.
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