Oltre 4 italiani su 10 coltivano frutta e verdure in giardini, terrazzi e orti urbani
Un'indagine di Coldiretti fotografa la nuova tendenza a usare ogni spazio verde a disposizione: "Integrazione importante al bilancio familiare"Oltre 4 italiani su 10 (44%) coltivano frutta e verdura in giardini, terrazzi e orti urbani spinti dalla crisi economica generata dal Covid ma anche dalla voglia di trascorrere più tempo all’aperto dopo le lunghe settimane di lockdown e misure di restrizione contro la pandemia. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ che fotografa una nuova tendenza da parte dei cittadini ad utilizzare ogni spazio verde a disposizione per garantirsi cibo sano da offrire a se stessi e agli altri.
La crisi economica provocata dall’emergenza Coronavirus fa dunque rivalutare la funzione degli orti di “guerra” quando nelle città italiane, europee e degli Stati Uniti si diffondevano gli coltivazioni per garantire approvvigionamenti alimentari. Tra i celebri orti di guerra italiani, si ricorda la mietitura svolta in piazza Castello, centro e cuore di Torino. Ora i tempi sono cambiati, e gli orti di guerra sono stati ampiamente sostituiti da orti urbani che si sono sviluppati lungo tutta la Penisola, sia per motivi economici sia per attività di carattere sociale, di diffusione di “buone pratiche” e di educazione ambientale.
“La piccola agricoltura familiare per autoconsumo – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - in una situazione emergenziale, come quella attuale, ha una sua rilevanza, in quanto può rappresentare un’integrazione importante al bilancio familiare. Oggi non mancano casi, soprattutto tra i più giovani, di coloro che hanno scelto di acquistare terreni abbandonati per portarli a nuova vita, dando inoltre un grande contributo alla tutela ambientale e paesaggistica. E’ sempre più frequente, infatti, che i giardini e i balconi delle abitazioni diventino orti per la produzione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli e fave da raccogliere all’occorrenza. Un bisogno di conoscenza che è stato colmato con il passaparola e con le pubblicazioni specializzate, ma che ora ha favorito la nascita della nuova figura del tutor dell’orto che la rete degli orti urbani di Campagna Amica mette a disposizione. Questo è sicuramente un fattore importante determinato dalla voglia di cimentarsi e avere a disposizione sulla tavola i propri prodotti, senza dimenticare, allo stesso tempo, che la cura dell’orto ha un’importante funzione terapeutica, dal momento che aiuta a scacciare ansia e stress”.
Redazione
CUNEO cuneo - Coldiretti - Piemonte - orti - Bilancio familiare