"Per attuare il PNRR non servono proroghe, ma semplificazioni per gli enti locali"
Il comunicato diffuso da Monviso in Movimento: "Lacune burocratiche e inefficienze amministrative rischiano di tramutare la ripartenza in un colossale flop"Riceviamo e pubblichiamo.
Il PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza, rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme il cui scopo è quello di riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. L’Italia è la prima beneficiaria in Europa dei due strumenti del piano NextGeneration UE: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. A questi soldi vanno poi aggiunte altre risorse provenienti da fondi nazionali.
Gli Enti locali, con circa 40 miliardi di euro di investimenti da attuare, hanno la responsabilità su decine di misure e sono protagonisti della sfida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un’elaborazione di dati del Centro Studi Enti Locali, basato su dati del Ministero dell’Economica e Finanza, sostiene che la partita dell'attuazione del PNRR si vincerà solo se gli enti locali si dimostreranno capaci di avviare le gare rapidamente e assicurarsi che i lavori vengano realizzati in tempi infinitamente più contenuti rispetto a quelli ordinari. Il 2023 dovrà essere l'anno del cambio di paradigma anche se l’attuazione del piano per il sistema dei Comuni è certamente in ritardo sia per la necessità di aggiornare i prezziari con costi aumentati anche del 170% rispetto al 2019, sia per semplificare e snellire le procedure e gli iter autorizzativi, sia per assenza di personale qualificato soprattutto negli enti di piccole e medie dimensioni. Uno studio di Banca Intesa conferma queste preoccupazioni, sostenendo che su una previsione di spesa del PNNR di oltre 29 miliardi per il 2022, il risultato realistico non supererà i 15 miliardi. Tra i settori strategici in maggior ritardo la realizzazione di scuole innovative e sicurezza degli edifici scolastici, la digitalizzazione e gestione risorse idriche e riduzione del rischio idrogeologico. Al Governo Meloni, che vorrebbe proroghe all’Europa, chiediamo invece con urgenza un tavolo con enti locali e parti sociali per ragionare sull'aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Si devono attuare semplificazioni del sistema delle autorizzazioni snellendo le procedure e accorciando i tempi di realizzazione delle opere, ma anche delle rendicontazioni, complesse e macchinose, e affrontando il tema del personale, soprattutto per i piccoli comuni, con soluzioni urgenti. Le proposte messe fin qui in campo non sono sufficienti. Lacune burocratiche e inefficienze amministrative rischiano di tramutare la ripartenza in un colossale flop impedendo agli enti locali di contribuire al sistema Paese di centrare gli obiettivi fissati dall’Europa.
Per la Segreteria di Monviso in movimento
Pierpaolo Varrone
c.s.
CUNEO pnrr