"Per cementificazione e abbandono l’Italia ha perso il 30% dei terreni agricoli in mezzo secolo"
Il commento dei vertici provinciali di Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente"A causa della cementificazione e dell’abbandono l’Italia ha perso il 30% dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo, con la superficie agricola utilizzabile che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio". È quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente celebrata oggi, 5 giugno, dalle Nazioni Unite.
Il risultato è che oltre 9 Comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale), secondo l’ISPRA, hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane e alluvioni anche per effetto dell’estremizzazione del clima – spiega Coldiretti Cuneo – che sempre più di frequente propone bruschi passaggi dalla siccità estrema a precipitazioni violente, come quelle che da settimane interessano anche la Granda provocando frane, smottamenti e allagamenti localizzati.
Per effetto delle coperture artificiali il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio. Il problema non risparmia la Provincia di Cuneo – rimarca la Coldiretti – dove il consumo di suolo ha raggiunto 36.477 ettari di superficie, al secondo posto in Piemonte dopo la Provincia di Torino.
“Alla luce di questo scenario, dobbiamo difendere il nostro patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, che sottolinea: “Il primo passo sulla strada del recupero della capacità produttiva è lavorare sulle infrastrutture e sull’innovazione, a partire dal sistema degli invasi necessari per raccogliere l’acqua e combattere la siccità ma occorre anche investire sulla digitalizzazione con lo sviluppo di applicazioni di agricoltura di precisione, dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali”.
In quest’ottica, evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, “è importante anche accelerare sul riconoscimento del ruolo delle nuove tecniche di evoluzione assistita Nbt per investire sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno chimica e difendere il nostro patrimonio di biodiversità”.
c.s.
CUNEO Coldiretti