Per gli alberghi cuneesi è un "lockdown di fatto", Chiesa: "Situazione drammatica"
Il presidente dell'Assocazione Albergatori della provincia di Cuneo: "Temo che questa situazione si protrarrà fino a Pasqua. Il problema è: chi riuscirà a sopravvivere fino ad allora?"La variante Omicron e l'impennata dei contagi si abbattono sul turismo in questo inizio d’anno, e il Piemonte non viene risparmiato. Secondo le stime di Federalberghi Torino, pubblicate dall’Ansa, il tasso di occupazione delle camere per gennaio e febbraio si attesterebbe sul 10%, come nei primi mesi dell'anno scorso - se non addirittura peggio -, quando il Piemonte era in zona rossa e c'era il divieto di spostamento tra regioni. "Di fatto siamo in una sorta di lockdown percepito pure in assenza di decisioni governative in tal senso", commenta Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino, che torna a chiedere l'intervento dello Stato e degli enti locali. "Occorre intervenire il prima possibile - sottolinea - prevedendo concrete misure di sostegno e sgravi fiscali per alleggerire la pressione sulle aziende e garantire così la tenuta di un settore economico che vale 13 punti del Pil e dà lavoro a centinaia di migliaia di persone”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori della Provincia di Cuneo: “La situazione è drammatica, paradossalmente si può dire che stavamo meglio quando stavamo peggio. Un anno fa potevamo contare su diversi ammortizzatori, come cassa integrazione, moratoria sui mutui, storni fiscali sugli affitti. Chiediamo che questi ‘paracadute’ rimangano attivi: così come sono necessarie le mascherine all’aperto e altre misure, allora lo devono essere anche gli altri provvedimenti decisi nei momenti più critici dell’emergenza. Temo che questa situazione si protrarrà fino a Pasqua. Il problema è: chi riuscirà a sopravvivere fino ad allora?”. L’occupazione delle camere è decisamente sotto la media anche in provincia di Cuneo: “Questo non si deve solo al grande numero di persone positive o in quarantena, - spiega Chiesa - ma ad una situazione di incertezza e timore generale che tiene bloccato anche chi non avrebbe obblighi di isolamento. In quest’ottica ritengo fondamentale che si continui con la campagna vaccinale, è un appello che rivolgo a tutti”.
In più, la neve latita, abbattendo in maniera netta anche i numeri della stagione invernale: “Un paradosso, - commenta il titolare dell’hotel Lovera Palace di Cuneo - lo scorso anno le piste erano chiuse e abbiamo avuto nevicate copiose, quest’anno invece la neve scarseggia: un problema in più che si aggiunge agli altri”.
a.d.
CUNEO turismo