'Per la viabilità cuneese serve con urgenza un vero progetto strategico'
Confartigianato Cuneo denuncia la mancanza di una progettualità tarata sul lungo periodo che tenga conto del territorio nella sua complessità«La storia delle criticità infrastrutturali della Granda deve concludersi. Da oltre quarant’anni se ne parla, ma i passi in avanti sono stati pochi ed incompleti. Serve il coordinamento di un’istituzione locale “super partes” che guardi ad un quadro progettuale d’insieme, con prospettive integrate al percorso di sviluppo territoriale».
Con queste parole Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, denuncia la mancanza di una progettualità tarata sul lungo periodo, che tenga conto del territorio nella sua complessità, sviluppando sinergie efficaci con il sistema politico per raggiungere risultati concreti.
Che la viabilità della Granda sia cronicamente inefficiente è ormai un dato di fatto e i cuneesi ben sanno quanto questa situazione sia penalizzante per l’economia locale. Negli ultimi tempi però, anche i tentativi di porre mano in modo concreto alla situazione sembrano incappare in continue difficoltà e ritardi. Dopo le innumerevoli richieste di attenzione rivolte al Governo, le tante riunioni indette da enti ed associazioni di categoria e gli incontri in Prefettura, la Granda si ritrova ancora una volta a fare i conti con i problemi di sempre: difficoltà burocratiche, mancanza di finanziamenti e gravi ritardi sui lavori.
E sempre al palo si trovano: l’autostrada Asti – Cuneo in attesa del suo completamento sospeso dal 2012, il raddoppio della galleria del Tenda, di cui è stato finora realizzato solo il 23% dei lavori a causa di ritardi e vicende giudiziarie, il traforo Armo-Cantarana sulla statale 28 del Colle di Nava di cui fu costruito un pre tunnel nel 1990 e il traforo del Mercantour che avrebbe dovuto collegare attraverso il Monte Ciriegia in Valle Gesso l’Italia con la Francia, ma finora solo sulla carta. Anche sul fronte ferroviario si attendono da tempo interventi migliorativi, sempre nella fase di semplici enunciati. Questo contesto “stagnante” rischia di depauperare gravemente l’intero territorio cuneese e la sua economia.
Confartigianato Imprese Cuneo chiede dunque che una delle istituzioni territoriali, ad esempio la Provincia, faccia da capofila nella realizzazione di un piano infrastrutturale strategico, orientato allo sviluppo della terra cuneese nelle varie sfaccettature economiche, turistiche e di qualità della vita.
«Il nostro è un territorio di confine – spiega Joseph Meineri, direttore di Confartigianato Imprese Cuneo – che necessita di collegamenti moderni ed efficienti per mettersi in rete non soltanto con i territori limitrofi, ma con il resto del mondo. Oggi, le nostre imprese guardano sempre di più all’internazionalizzazione e, di conseguenza, richiedono un sistema viario efficiente ed integrato, che permetta loro di ottimizzare tempi e modi di percorrenza. Pensiamo alle tante aziende artigiane cuneesi che lavorano in Liguria e in Francia, alle quali da oltre tre mesi, a seguito di un’ordinanza dei sindaci della Valle Roya, è precluso il transito nella Valle dei loro automezzi pesanti (oltre le19 tonnellate), costringendoli a dirottarsi su autostrada o vie alternative, con un aumento notevole dei costi. Su questo problema in particolare, Confartigianato Cuneo, insieme ad Astra, Fai e Confindustria, dopo vari confronti e audizioni anche in sede ministeriale, ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo di Nizza. Le problematiche irrisolte del passato vanno quindi a sommarsi alle nuove criticità a scapito della produttività generale della nostra provincia. Una situazione che ormai è divenuta intollerabile».
«Sulla viabilità cuneese non si deve più tergiversare. - conclude il presidente Crosetto – È necessario costruire al più presto un progetto globale che contempli la realizzazione in tempi certi del completamento dell’autostrada AT-CN, del raddoppio del tunnel di Tenda e del rafforzamento dei collegamenti ferroviari verso Torino e la Costa Azzurra. La nostra è una terra dall’alto potenziale produttivo con un’imprenditorialità sana e laboriosa che merita di essere supportata da infrastrutture moderne ed efficienti».
c.s.
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