"Per salvare i raccolti il 23 per cento dei pensionati piemontesi lavora nei campi"
Manodopera stagionale, l'appello di Coldiretti Cuneo: "Crisi di manodopera qualificata per la mala burocrazia. Fare presto con il Decreto Flussi 2023"Occorre emanare immediatamente il Decreto Flussi 2023 per l’ingresso regolare dei lavoratori migranti stagionali in Italia per garantire la necessaria manodopera nei campi e potenziare la produzione di cibo a difesa della sovranità alimentare. Lo chiede Coldiretti Cuneo a fronte della carenza sempre più strutturale di manodopera qualificata che quest’anno ha generato gravi problemi ai produttori agricoli della Granda, frutticoltori in particolare.
“Ritardi e impedimenti burocratici hanno rallentato pesantemente il rilascio dei nulla osta necessari all’ingresso in Provincia di Cuneo degli stagionali extracomunitari ammessi a gennaio con il Decreto Flussi, per poi tagliare, a pochi giorni dall’inizio delle raccolte estive, i numeri dei lavoratori autorizzati all’ingresso. Una situazione insostenibile di mala burocrazia che chiede un’urgente revisione del meccanismo dei Flussi” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Serve maggiore semplificazione per le imprese – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – con le necessarie tutele per i lavoratori agricoli attraverso il confronto con le Istituzioni e i sindacati”.
Per salvare i raccolti, almeno il 23% dei pensionati in Piemonte continua a lavorare in agricoltura, secondo i dati Istat sulle condizioni di vita dei pensionati nel nostro Paese. A livello nazionale, sul totale di 444.000 pensionati lavoratori nel 2021 ben 72.000 si trovano nelle campagne con un aumento record del 22,4% rispetto al 2019, a dimostrazione – sottolinea Coldiretti Cuneo – di quanto sia sempre più complicato il reperimento di manodopera nei campi.
c.s.
CUNEO Coldiretti