"Perché non estendere il Bonus 110% anche alle attività commerciali colpite dalla pandemia?"
La proposta di Elio Lingua e Michele Prandi, rispettivamente presidente e consigliere provinciale di Acli CuneoRiceviamo e pubblichiamo.
Carissimo Direttore,
desideriamo sottoporre alla Tua attenzione, a quella della nostra associazione e di Tutti, la seguente questione: ”Perché non estendere il Bonus 110% anche a quelle attività commerciali pesantemente colpite dalla pandemia?”. Come forma di sostegno a quest’ultime e alle strutture che le ospitano si potrebbe appunto applicare il bonus ristrutturazione già previsto per le abitazioni ed i condomini; proprio ”approfittando” della loro chiusura, forzata ma necessaria, si potrebbero eseguire i lavori di rifacimento dei locali, nell’ottica del risparmio energetico e di una maggiore sicurezza. Certo si tratterebbe di una operazione costosa, che andrebbe però ad aiutare un altro settore in crisi come l’edilizia ed agevolerebbe, non di poco, la ripresa ed il futuro degli esercenti (pensiamo solo al risparmio sulle spese relative al riscaldamento); su tutti, poi, se ne gioverebbe l’ ambiente e la qualità della vita. Come finanziare questa iniziativa? In queste settimane alcune forze politiche premono per la concessione, da parte del Governo, di condoni o pseudo condoni generalizzati delle cartelle esattoriali; ma se queste si riferiscono a delle annualità che nulla hanno a che vedere con la pandemia in atto, non è corretto cancellare tutto il dovuto: al massimo, per chi ora si dovesse trovare in difficoltà, si potrebbe prevedere una dilazione, non l’ annullamento. Proprio da qui, e da una corretta lotta all’evasione fiscale, si potrebbero trovare i fondi per finanziare questa, credo, e tante altre buone battaglie tese ad accorciare il divario tra garantiti e non garantiti.
LINGUA ELIO
Presidente Prov.le ACLI
PRANDI MICHELE
Consigliere Prov.le ACLI
c.s.
CUNEO Acli