“Perché non intitolare a una donna il nuovo parco di piazza d’Armi?”
La proposta delle attiviste cuneesi di Se Non Ora Quando?: “Ferruccio Parri è stato una figura importante, ma agli uomini sono già intitolati molti monumenti e strade”Il cantiere è ancora molto lontano dallo svelarne il volto definitivo, eppure il parco Ferruccio Parri sull’ex piazza d’Armi di Cuneo non piace a tutti. O meglio, c’è chi sull’onda del dibattito innescato da Zita Giraudo, componente del comitato Cuneo Centro e promotrice di una recente pubblicazione sulla toponomastica femminile, sottolinea l’opportunità di un cambio di denominazione in nome della parità di genere.
A prendere posizione sono le attiviste cuneesi dell’associazione femminista Se Non Ora Quando?. Beninteso, non si tratta di una polemica contro il comandante partigiano pinerolese, padre nobile del Partito d’Azione e presidente del Consiglio: “Ferruccio Parri è stato una importante figura per la nostra storia e per la resistenza, ma visto che di strade e monumenti agli uomini che hanno fatto la storia (perché le donne pare non siano mai esistite e continuano a non essere considerate artefici della società né degne di considerazione!) ne abbiamo già un numero consistente, perché non pensare a modificare quanto deliberato?”.
La questione verte quindi sulla scarsa presenza delle figure femminili negli stradari cittadini. A Cuneo circa il 9% delle intitolazioni riguardano esponenti del gentil sesso: molto se confrontato con una media nazionale che secondo l’associazione “Toponomastica Femminile” si aggira tra il 3% e il 5%, poco per chi guarda all’obiettivo della parità anche sulle lapidi marmoree. Il comitato di quartiere Cuneo Centro si prepara a diffondere nelle scuole un volume, finanziato da Fondazione CRC e realizzato con il sostegno del Comune di Cuneo, che affiancherà alle vie “maschili” del rione un corrispettivo femminile: “L’idea di divulgare questo libro nelle scuole cittadine è ottima: - osserva l’associazione - solo attraverso un cambiamento culturale che inizi già dall’infanzia si può sperare che le cose cambino e che i ragazzi/e acquisiscano ed interiorizzino concetti di parità di genere, che significa parità di diritti, di rappresentanza, di doveri per tutti”.
L’iniziativa ha incontrato il sostegno entusiasta dell’assessora alle Pari Opportunità Cristina Clerico, la quale ha rilevato che “nel Comune di Cuneo le denominazioni più recenti hanno tenuto conto della parità di genere”. Certo, poiché la gran parte delle intitolazioni sull’altipiano sono vecchie di decenni (se non secoli), si tratta il più delle volte di vie e piazze periferiche. Sull’impraticabilità di una ridenominazione dei luoghi esistenti concordano le femministe: “Condividiamo l’affermazione dell’assessora che cambiare denominazioni a vie e/o piazze comporterebbe problemi tecnici e burocratici non indifferenti, ma riteniamo indispensabile vigilare perché in futuro e per tutte le intitolazioni si abbia cura e diventi d’obbligo intitolare a donne in modo da ridurre le grandi differenze esistenti”.
Il pensiero corre quindi a ciò che per il momento - benché già “intestato” da anni - è ancora in fase di realizzazione: “A Cuneo avremo una grossa opportunità: il parco cittadino su cui si sta lavorando: piazza d’armi è ancora tutto un cantiere, ma l’unica cosa che certa e già definita è la denominazione: parco Ferruccio Parri. Questa dovrebbe essere veramente l’occasione opportuna da non farsi scappare né scippare: un’opera importante per la città, una zona che potrebbe cambiare il volto della città, non un viottolino o una stradetta, ma un grande spazio fruibile da tutti, che dovrebbe diventare un fiore all’occhiello per Cuneo intitolato ad una donna”.
“Sarà questo - conclude SNOQ - che frulla nella mente dell’assessora Clerico, ma che, forse per scaramanzia, non ha specificato durante l’intervista del vostro inviato? Ce lo auguriamo!”.
Redazione
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