Peste suina, Bergesio (Lega): “A breve il piano straordinario di cattura dei cinghiali”
Secondo le stime, in Italia i cinghiali sono in soprannumero di oltre un milione di esemplari: “Il governo sta lavorando per una bioregolazione della specie”“Necessario un sistema di regolazione pubblica del numero dei cinghiali presenti sul nostro territorio. A breve partirà il Piano straordinario di cattura”. Lo afferma il senatore cuneese della Lega Giorgio Maria Bergesio, Vicepresidente Commissione Attività produttive, commentando il decreto-legge 22 giugno 2023, n.75, all'art 29, che ha come obiettivo circoscrivere i focolai di Peste suina africana presenti in Italia e far sì che non si estendano alle zone attualmente indenni.
Secondo le stime, in Italia i cinghiali sono in soprannumero di oltre un milione di esemplari, oltretutto in aumento. “Entro i primi dieci giorni di luglio il commissario conta di predisporre il Piano straordinario di cattura e abbattimento. Lo sottoporrà alla commissione già attivata con Ispra. Il governo sta lavorando per portare il Paese a una bioregolazione della presenza di questa specie, per eradicare in tempi ragionevoli anche la malattia”, dichiara Bergesio.
Il decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 introduce importanti novità: tra il resto viene rafforzata la prevenzione e l’eradicazione della PSA e ampliato il raggio di azione delle operazioni di contenimento dei cinghiali, primo vettore del virus, innocuo per l’essere umano e gli altri animali ma letale per i suini.
Sono ampliate anche le funzioni del Commissario straordinario che coordinerà l’azione dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali definendo, sentite le Regioni interessate, il piano straordinario delle catture a livello nazionale e regionale. “Inoltre - dice ancora Bergesio - vengono previste adeguate risorse per gli indennizzi tempestivi a favore degli allevatori danneggiati dalla presenza di focolai nelle aree in cui operano”.
Il 21 giugno scorso è stata approvata anche un’importante risoluzione sulla Psa da parte della Commissione Agricoltura della Camera: le misure potranno coinvolgere anche le aree non toccate dal virus ma vocate all’allevamento dei suini, per prevenirne l’arrivo attraverso un lavoro di monitoraggio da parte di ulteriori operatori autorizzati all’abbattimento dei cinghiali. “Ci sarà la possibilità di avvalersi anche del mondo venatorio e di tutte le figure addette per creare la squadra necessaria per fronteggiare il diffondersi della malattia. Bene anche la previsione di procedure straordinarie, incluso l’affidamento a ditte specializzate, in caso di inerzia o mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle Regioni, così come è fondamentale per le Regioni individuare una rete di macelli adatta a lavorare anche la carne di suini provenienti da allevamenti delle zone colpite da Psa ma dotati di sistemi di biosicurezza all’avanguardia, al fine di non bloccare l’allevamento suino che non può subire passivamente eventuali aree di protezione”, commenta il senatore.
“Politica e mondo delle imprese devono lavorare per un obiettivo comune: proteggere le zone a più alta densità di capi suini allevati e di stabilimenti produttivi di carni e salumi. Il dl 75 che verrà sottoposto all’esame del Parlamento va in questa direzione”, conclude Bergesio.
c.s.
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